Per il 2016 è stata confermata l’esenzione IMU sugli immobili adibiti ad abitazione principale. Può essere però richiesta la prova che la residenza anagrafica non sia stata spostata strategicamente al solo scopo di eludere la tassa. Così ha stabilito la sentenza della CTR Lombardia, la n. 782/13/2016 che ha fatto derivare la presunzione di assenza di dimora abituale dall’immobile oggetto di agevolazione dai consumi elettrici troppo esigui. In parole semplici: chi vive in casa consuma energia elettrica.

Se, come nel caso di specie, i consumi sono ridotti al minimo e quasi inesistenti, l’importo basso della bolletta della luce serve a dimostrare che quell’immobile non è utilizzato abitualmente dal nucleo familiare.

Tutto quello che c’è da sapere su esenzione IMU

Bolletta luce, quanto si deve consumare per avere diritto all’esenzione IMU?

Quanto consuma di luce una persona? La stima giornaliera per nuclei unipersonali è di kw. 2,00. Nel caso analizzato dalla CTR la bolletta della contribuente faceva registrare 0,34 kw, il consumo che si ritiene serva appena ad illuminare due lampadine. Sulla base di questa considerazione il Comune aveva revocato il beneficio fiscale. La Commissione Tributaria Regionale ha condiviso l’interpretazione subordinando l’esenzione IMU ai consumi elettrici effettivi e non alla mera residenza anagrafica.

[tweet_box design=”box_07″ float=”none”]Si parla di bolletta della luce non solo per il canone ma anche per l’esenzione IMU[/tweet_box]

Conguaglio luce: cosa fare se è troppo alto