C’è una possibile buona notizia per Unicredit e che arriverebbe a breve da Francoforte. La Vigilanza europea starebbe preparando una lettera da inviare a Palazzo Chigi per bocciare l’uso del “golden power” da parte del governo italiano e in merito all’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) lanciata su Banco BPM. L’operazione ricadrebbe sotto la competenza della Banca Centrale Europea. Roma avrebbe la possibilità di replicare per addurre le proprie motivazioni. In caso di rigetto, rischierebbe l’apertura della procedura d’infrazione.
Accelerazione sul fronte tedesco
In aprile il governo Meloni approvò un decreto con cui apponeva stringenti condizioni per dare il via libera all’OPS. Tra queste, l’uscita dal mercato russo in tempi brevi e il mantenimento del rapporto tra impieghi e depositi.
Ma la notizia di queste ore è un’altra: Unicredit è salita al 20% di Commerzbank e si riserva la facoltà di salire al 29% dei diritti di voto. Era al 10% prima dell’annuncio riguardo all’uso di contratti derivati, stipulati nell’autunno scorso.
Adesioni da Banco BPM quasi nulle
Andrea Orcel è in stallo anche sul fronte tedesco. Ha scritto al cancelliere Friedrich Merz per chiedere il benestare all’integrazione con Commerzbank, sentendosi replicare che del caso deve parlare con la banca. Peccato che questa gli abbia intimato di desistere dal proseguire con l’operazione. A cosa si deve questa improvvisa accelerazione? Anche se dall’Europa si apre più di uno spiraglio per ottenere l’ammorbidimento del decreto, dal mercato non si notano movimenti positivo. Al termine della seduta di ieri le adesioni risultavano ferme allo 0,124% del capitale.
In pratica, l’OPS di Unicredit sta andando verso un palese fallimento a due settimane dalla conclusione dei termini, salvo possibile rinvio alla fine del mese. I prezzi offerti appaiono inadeguati. Piazza Gae Aulenti offre 0,166 azioni proprie per ogni 1 azione di Banco BPM portata in adesione, valutando al momento quest’ultima a meno di 10 euro contro i 10,68 euro in borsa. Lo sconto sfiora il 6,5% e vale circa 1 miliardo e 60 milioni. Tanti ne dovrebbe sborsare in più Unicredit per offrire agli azionisti di Banco BPM almeno la stessa cifra a cui possono attingere oggi vendendo a terzi.
Unicredit ripiega su Commerzbank?
L’altra OPS deve ancora iniziare. Monte Paschi la avvierà lunedì 14 sulle azioni Mediobanca e per il momento lo sconto si è ridotto al 3,5%, pari a 515 milioni. Le adesioni “certe” dovrebbero ammontare intorno al 35% del capitale. Un’ottima partenza fungerebbe da traino per i restanti azionisti. Con Unicredit sta avvenendo l’opposto. Nessun grande socio di Banco BPM sta accettandone le condizioni e, dunque, anche i piccoli restano alla finestra. La speranza per molti sarebbe forse che a ridosso della scadenza del 23 i termini verranno migliorati. Sentendo odore di flop, forse Orcel ripiega su Commerzbank. Con l’auspicio che la politica tedesca si ammorbidisca, cosa che ad oggi non è nell’aria.
giuseppe.timpone@investireoggi.it


