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Oggi: 10 Dic, 2025

Super poteri all’Agenzia Entrate Riscossione: pignoramenti basati sulle fatture elettroniche

La manovra 2026 rafforza il ruolo di Agenzia Entrate Riscossione, usando i dati delle fatture elettroniche per pignoramenti più mirati
3 settimane fa
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Agenzia Entrate Riscossione
Foto © Licenza Creative Commons

La legge di bilancio 2026 contiene una novità rilevante sul fronte della riscossione dei tributi. Il testo in discussione in Parlamento prevede, infatti, un ampliamento dell’utilizzo dei dati delle fatture elettroniche, con un ruolo più centrale per Agenzia Entrate Riscossione nelle procedure di recupero forzoso dei crediti fiscali, in particolare nei pignoramenti presso terzi.

Nuovi dati a disposizione per l’Agenzia Entrate Riscossione

La disposizione interviene sulla disciplina di accesso alla fatturazione elettronica e trasmissione telematica delle fatture e dei relativi dati. L’obiettivo dichiarato è rendere più incisiva l’azione di riscossione coattiva, in linea con il percorso di riforma complessiva dell’Amministrazione fiscale.

In pratica, l’agente della riscossione potrà utilizzare le informazioni relative alla somma dei corrispettivi delle fatture emesse nel semestre precedente dai soggetti che risultano iscritti a ruolo. Tra questi rientrano anche i contribuenti per i quali sono stati emessi:

  • accertamenti esecutivi
  • avvisi di addebito affidati in riscossione ad Agenzia delle entrate-Riscossione.

Lo stesso vale per i coobbligati rispetto al medesimo cessionario o committente. In altri termini, Agenzia Entrate Riscossione potrà contare su un quadro più preciso dei flussi fatturati da chi ha debiti fiscali non pagati. Così da avviare in modo mirato le procedure esecutive presso terzi (come ad esempio pignoramenti di crediti verso clienti o committenti).

Questa lettura aggregata dei corrispettivi emessi nel semestre precedente servirà, quindi, come strumento di analisi per individuare dove l’azione esecutiva possa essere più efficace e con maggiori probabilità di incasso.

Come sono utilizzati finora i dati delle fatture elettroniche

In base alla vigente normativa (quindi, senza considerare la novità della manovra 2026), è previsto che i dati risultanti dalle fatture elettroniche e dalla loro trasmissione telematica possano essere utilizzati per finalità ben definite e da un numero limitato di soggetti istituzionali, ossia:

  • Guardia di finanza, nell’ambito delle funzioni di polizia economica;
  • Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza, per le attività di analisi del rischio e di controllo ai fini fiscali;
  • Agenzia delle dogane e dei monopoli, per lo svolgimento di attività di vigilanza e controllo.

La novità della legge di bilancio non stravolge questo impianto, ma lo estende. Con l’inserimento di Agenzia Entrate Riscossione tra i soggetti autorizzati a utilizzare i dati relativi ai corrispettivi delle fatture elettroniche, il perimetro di utilizzo viene così ampliato anche alla fase esecutiva successiva all’accertamento.

Un nuovo strumento contro chi non paga dopo l’accertamento

La finalità della misura è chiara: individuare con maggiore precisione le posizioni su cui avviare le azioni esecutive presso terzi. L’intento è contrastare in modo più efficace il fenomeno di chi, pur essendo stato raggiunto da un accertamento o da un avviso di addebito divenuti esecutivi, evita di pagare quanto dovuto. In questo contesto, le informazioni sulle fatture emesse nel semestre precedente forniscono un’indicazione concreta sulla capacità del debitore di incassare somme da clienti o committenti, e quindi sulla possibilità di agire su questi crediti con pignoramenti mirati.

La misura si inserisce in una strategia più ampia di contrasto all’“evasione da mancata riscossione”, cioè alla situazione in cui il debito esiste ed è stato accertato, ma non viene concretamente incassato dall’Erario.

Più poteri all’Agenzia Entrate Riscossione: attuazione pratica

La norma non è immediatamente autoapplicativa. Perché il nuovo meccanismo diventi operativo, è previsto un passaggio attuativo fondamentale:

  • le modalità concrete di utilizzo di questi dati da parte di Agenzia Entrate Riscossione dovranno essere definite con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate;
  • tale provvedimento dovrà essere emanato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, che, in via ordinaria, coincide con il 1° gennaio 2026.

In sintesi, il termine per l’adozione delle regole operative cadrà entro i primi tre mesi del 2026. Solo dopo la pubblicazione di questo atto saranno note nel dettaglio le modalità tecniche e procedurali con cui i dati delle fatture elettroniche verranno messi a disposizione di Agenzia Entrate Riscossione e utilizzati nelle analisi preliminari ai pignoramenti presso terzi.

Misura ancora in fase di esame parlamentare

È importante sottolineare che la disciplina descritta non è ancora definitiva. Il testo della manovra 2026 è tuttora all’esame del Parlamento e, come avviene ogni anno, è oggetto di emendamenti, modifiche e confronti politici che possono incidere anche sulla misura relativa all’utilizzo dei dati delle fatture elettroniche da parte dell’agente della riscossione.

Affinché le novità diventino effettivamente operative, sarà necessario che la disposizione venga confermata nel testo finale della legge di bilancio che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Solo a quel punto il nuovo quadro normativo potrà considerarsi stabilizzato e Agenzia Entrate Riscossione potrà, nei tempi e nelle forme previste, utilizzare i dati dei corrispettivi delle fatture elettroniche come ulteriore leva per rendere più incisiva la riscossione coattiva dei crediti tributari.

Riassumendo

  • La manovra 2026 amplia l’uso dei dati delle fatture per la riscossione.
  • Agenzia Entrate Riscossione potrà analizzare i corrispettivi semestrali dei debitori iscritti a ruolo.
  • I dati serviranno per individuare pignoramenti presso terzi più efficaci e mirati.
  • Finora le informazioni sono utilizzate solo da Entrate, GdF e Dogane.
  • Le modalità operative saranno stabilite entro 90 giorni dal 1° gennaio 2026.
  • La misura è ancora in discussione parlamentare e non definitiva.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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