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Oggi: 05 Dic, 2025

Spese scolastiche, dall’asilo all’università: cosa puoi portare in detrazione nel 730

A partire dall'asilo fino ad arrivare all'università sono diverse le spese scolastiche che è possibile portare in detrazione nel 730. Ecco di quali si tratta.
5 mesi fa
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730 spese scolastiche
Foto © Pixabay

Quali spese scolastiche è possibile portare in detrazione nel 730? Come cantano i Gemelli DiVersi con il brano Ancora un po’: “E mentre si allontana il tram, la scuola sembra piccola, per quanti pochi giorni soli io e te ed ora dove mai sarà? In viaggio all’università”.

La scuola ricopre un ruolo importante nella vita di ognuno di noi, rivelandosi una delle tappe fondamentali per la crescita personale e professionale. Dall’asilo all’università, infatti, accompagna studenti e famiglie lungo un percorso fatto di scoperte, sfide e anche spese, spesso significative.

Per fortuna alcune di queste spese possono essere recuperate, almeno in parte, attraverso delle agevolazioni ad hoc.

Ma quali voci possono essere portate in detrazione attraverso la dichiarazione dei redditi? Entriamo nei dettagli per vedere di quali si tratta e quali sono invece le voci escluse.

Spese scolastiche, dall’asilo all’università: cosa puoi portare in detrazione nel 730

L’Agenzia delle Entrate ha di recente pubblicato una guida su tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025, tra cui le spese di istruzioni. A tal proposito viene ricordato che si ha diritto al 19% delle spese sostenute per la frequenza scolastica, a partire dall’infanzia fino ad arrivare alle scuole superiori. Ma non solo, tale agevolazione si estende anche ai corsi di laurea presso università statali e non statali.

In particolare la detrazione spetta per le spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione universitaria, corsi universitari di specializzazione e di perfezionamento tenuti presso l’università, ma anche master universitari, corsi di dottorato di ricerca, istituti tecnici superiori, nuovi corsi istituiti ai sensi del citato DPR numero 212 del 2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.

I corsi di formazione inerenti il precedente ordinamento sono equiparabili ai corsi di formazione scolastica secondaria.

Spese che è possibile portare in detrazione e limiti

Entrando nei dettagli, tra le voci che è possibile portare in detrazione si annoverano i costi per la mensa, le gite scolastiche, attività extracurricolari organizzate dalla scuola come ad esempio corsi di teatro o lingue, ma anche spese per il trasporto scolastico. Ma non solo, la detrazione spetta anche per le spese sostenute per tasse di immatricolazione ed iscrizione, anche per gli studenti fuori corso, così come per le spese sostenute per la cosiddetta ricognizione, soprattasse per esami di profitto e laurea, partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea e frequenza dei Tirocini Formativi Attivi.

Le spese, è bene ricordare. devono essere state pagate attraverso strumenti tracciabili, come carte, bollettini, Mav, bonifici o sistemi elettronici quali PagoPA. È fondamentale conservare la relativa documentazione in modo da attestare l’effettivo pagamento. Non è possibile detrarre, invece, le spese per l’acquisto dei libri di testo, materiali di cancelleria, zaini, astucci e cartelle. Per finire si ricorda che:

“Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione dall’imposta lorda per le spese di istruzione universitaria spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000”.

In caso di dubbi su quali spese scolastiche portare in detrazione si consiglia di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

O di rivolgersi a un Caf o Patronato per ottenere maggiori informazioni in merito.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.