Certi errori le pagano proprio tutti, chi li fa e chi li subisce. Usare lo smartphone alla guida è un po’ come giocare alla roulette russa, solo che invece della pistola usi una mano con WhatsApp e invece del proiettile ci sono centinaia di euro di multa. Sì, perché la legge italiana non è esattamente tollerante con chi decide di aggiornare Instagram mentre sterza. E a ragione: bastano pochi secondi di distrazione per trasformare una strada in un campo minato di clacson, frenate e assicurazioni che salgono.
L’uso del telefono mentre guidi non è solo un gesto pericoloso, ma anche una scorciatoia per svuotarti il conto in banca e farti sventolare addio alla patente.
Secondo i dati più recenti, in pochi mesi sono state ritirate oltre 17.000 patenti per infrazioni gravi, e quasi la metà di queste erano dovute a messaggi, chiamate o scrollate social al volante. Roba da Guinness dei primati dell’incoscienza.
Cosa dice la legge sugli smartphone alla guida
Partiamo dal noioso ma fondamentale: l’articolo 173 del Codice della Strada vieta l’uso di telefoni cellulari durante la guida se non dotati di auricolare o vivavoce. Quindi no, non puoi “giusto rispondere a un messaggio” mentre sei fermo al semaforo. E no, nemmeno scorrere TikTok nell’ingorgo. La norma parla chiaro: è vietato anche solo tenere il telefono in mano, anche se credi di avere i riflessi di un supereroe.
E se ti beccano? Preparati a una multa che va da 250 a 1.000 euro e a una decurtazione di 5 punti dalla patente. Pensavi che fosse finita qui? Se vieni colto sul fatto una seconda volta entro due anni, oltre a pagare da 350 a 1.400 euro, ti tocca la sospensione della patente da uno a tre mesi e altri 10 punti in meno.
Sì, puoi dire addio al weekend al mare se l’unica alternativa sarà il treno regionale.
Perché lo smartphone alla guida è un problema serio
Se credi che basti essere “furbo” e nascondere il telefono sul cruscotto, ti sbagli: polizia e carabinieri hanno intensificato i controlli, usando anche telecamere e auto civetta per beccare i furbetti del display. Solo in alcune province, in pochi giorni, sono state ritirate decine di patenti e inflitte multe per oltre 20.000 euro. Non male per chi pensava di fare “solo una storia su Instagram”. E non dimenticare che ogni punto tolto dalla patente è un passo più vicino al famoso corso di recupero punti, dove potrai riflettere in compagnia di altri che come te pensavano di essere più veloci del codice della strada.
Molti pensano: “Ma io sono multitasking, riesco a guidare e scrivere contemporaneamente”. Spoiler: non è vero. La distrazione causata dallo smartphone alla guida aumenta di quattro volte il rischio di incidente. Tradotto: basta una frazione di secondo per non vedere quel pedone, quella macchina che frena o quella buca che ti farà bestemmiare fino a Natale. Vale davvero la pena rischiare tutto per un like?
Meglio prevenire che piangere sul telefono rotto
Se proprio non riesci a resistere alle notifiche, esistono soluzioni semplici: modalità “non disturbare”, app che bloccano le distrazioni mentre sei in movimento, e il buon vecchio auricolare.
In alternativa, puoi ricordarti che la multa non solo ti alleggerisce il conto in banca, ma ti regala anche ore di prediche da amici e parenti. In sintesi: lascia lo smartphone dove sta quando sei alla guida. Risparmierai soldi, punti sulla patente e, già che ci sei, anche qualche imbarazzo quando dovrai spiegare alla tua assicurazione perché hai centrato un palo mentre cercavi l’emoji perfetta. Tanto il messaggio può aspettare… il carro attrezzi, invece, no.
Riassumendo.
- L’uso dello smartphone alla guida è vietato dal Codice della Strada e comporta multe da 250 a 1.400 euro, decurtazione di punti dalla patente e, in caso di recidiva, sospensione della patente.
- I controlli sono sempre più severi: polizia e carabinieri utilizzano telecamere e auto civetta per sorprendere i conducenti distratti, con migliaia di patenti ritirate ogni anno per questa infrazione.
- La distrazione causata dal telefono quadruplica il rischio di incidenti, trasformando una banale notifica in un potenziale disastro per portafoglio, patente e sicurezza.

