Con il ritorno della routine quotidiana e l’avvio del nuovo anno scolastico, milioni di famiglie si trovano a dover fare i conti con le spese legate agli spostamenti. Studenti, insegnanti e lavoratori di diversi settori spesso non hanno la possibilità di recarsi a scuola o al lavoro a piedi, in bicicletta o con mezzi propri. In questi casi il trasporto pubblico diventa indispensabile, ma rappresenta anche un costo significativo da sostenere, soprattutto se si acquistano biglietti giornalieri o abbonamenti periodici.
Per alleggerire questo peso economico, il legislatore ha previsto, dal 2018, un’agevolazione fiscale specifica che riguarda proprio gli abbonamenti ai mezzi pubblici.
Si tratta di una detrazione d’imposta pari al 19% delle somme spese, entro un limite massimo annuo prestabilito.
Detrazione trasporto pubblico: l’agevolazione in sintesi
La normativa stabilisce che i contribuenti possano portare in detrazione fino al 19% delle spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. La spesa massima ammessa è pari a 250 euro l’anno, con un risparmio massimo ottenibile di 47,50 euro.
Questa detrazione non riguarda soltanto gli abbonamenti acquistati dal contribuente per sé stesso, ma anche quelli comprati per i familiari fiscalmente a carico. Ad esempio, un genitore che sostiene la spesa per il proprio abbonamento e per quello del figlio deve sommare gli importi e verificare che non superino la soglia dei 250 euro complessivi annui.
Principio di cassa: quando spetta la detrazione
Il beneficio fiscale si calcola seguendo il cosiddetto principio di cassa. Ciò significa che rileva il momento in cui l’abbonamento viene pagato, e non il periodo di effettiva validità.
Per chiarire con un esempio: se un abbonamento viene comprato a dicembre 2024 ma utilizzato nel 2025, potrà essere inserito nel Modello 730/2025. Viceversa, un abbonamento acquistato nel corso del 2025 sarà detraibile solo nella Dichiarazione redditi presentata nel 2026.
Caratteristiche che deve avere l’abbonamento
Non tutti i titoli di viaggio rientrano nell’agevolazione. La legge, infatti, stabilisce che per accedere alla detrazione il titolo debba avere precise caratteristiche:
- deve trattarsi di un vero e proprio abbonamento, ossia un documento che consenta di effettuare un numero illimitato di spostamenti, per più giorni, su uno stesso percorso o sull’intera rete, per un periodo di tempo definito;
- il servizio deve essere di natura pubblica, ossia gestito direttamente da enti pubblici o da aziende private che operano in forza di concessioni o autorizzazioni.
Sono quindi esclusi i biglietti singoli, i ticket orari (anche se superiori alle 24 ore) e le cosiddette carte integrate che comprendono servizi extra come l’accesso a musei, mostre o eventi culturali.
Cosa si intende per trasporto pubblico locale, regionale e interregionale
La definizione è ampia e comprende qualsiasi servizio di trasporto di persone, effettuato con mezzi che operano in modo continuativo o periodico, seguendo percorsi e orari prestabiliti e applicando tariffe determinate.
Come indicato anche nella circolare di chiarimenti sugli oneri detraibili (Circolare n. 14/e del 2023), rientrano quindi autobus urbani ed extraurbani, treni regionali e interregionali, metropolitane, tram e altri mezzi pubblici che rispondano a queste caratteristiche.
L’elemento chiave è che si tratti di trasporto pubblico, organizzato per soddisfare esigenze collettive e non servizi privati su richiesta.
Un altro aspetto fondamentale riguarda il metodo di pagamento. Per poter usufruire della detrazione, il versamento deve essere tracciabile. Ciò significa che non sono ammessi i pagamenti in contanti. Ma solo quelli effettuati con strumenti elettronici o comunque registrabili, come carte di credito, bancomat, bonifici o app di pagamento riconosciute.
Riassumendo
- La detrazione del 19% riguarda abbonamenti ai trasporti pubblici locali, regionali e interregionali.
- Il risparmio massimo annuale è di 47,50 euro su una spesa di 250.
- Vale anche per abbonamenti acquistati per familiari fiscalmente a carico.
- Conta la data di acquisto, non il periodo di utilizzo dell’abbonamento.
- Ammessi solo abbonamenti illimitati su servizi pubblici, esclusi ticket orari e carte integrate.
- Pagamento obbligatoriamente tracciabile, non sono ammessi i contanti.