Il calendario fiscale di fine anno prevede un appuntamento rilevante per i proprietari di immobili. Entro domani, il 16 dicembre 2025, deve essere versato il saldo IMU 2025, cioè la quota finale dell’imposta municipale propria dovuta per l’anno in corso. L’imposta, come noto, è suddivisa in due momenti: una prima rata, pagata a giugno come anticipo, e il conguaglio di dicembre che chiude definitivamente l’obbligo annuale.
Il mancato rispetto della scadenza non comporterà automaticamente l’avvio di procedure da parte del Comune. L’ordinamento consente, infatti, di sanare spontaneamente errori o omissioni attraverso uno strumento ben preciso: il ravvedimento operoso.
Si tratta di una possibilità prevista dalla normativa che permette di regolarizzare la posizione prima che l’ente impositore rilevi formalmente la violazione.
Cos’è il ravvedimento operoso IMU (saldo e acconto)
Il ravvedimento operoso è disciplinato dall’articolo 13 del decreto legislativo n. 472 del 1997. In pratica, consente di correggere un pagamento non effettuato o versato in misura insufficiente, riducendo sensibilmente le sanzioni previste in via ordinaria.
Per completare la regolarizzazione occorre versare tre componenti: l’imposta IMU non pagata, una sanzione ridotta calcolata in base al ritardo e gli interessi maturati giorno per giorno.
Questo meccanismo è applicabile anche al saldo IMU 2025 (come anche per l’acconto), a condizione che il contribuente agisca di propria iniziativa e prima di ricevere atti formali di accertamento.
Le sanzioni ridotte in base al ritardo
L’ammontare della sanzione dipende dal momento in cui avviene la regolarizzazione. Il sistema premia chi interviene tempestivamente. Nei primi 14 giorni successivi alla scadenza del 16 dicembre, la penalità sarà estremamente contenuta e cresce in modo progressivo con il passare del tempo.
In particolare, entro due settimane dalla scadenza si applica una sanzione giornaliera pari allo 0,083%.
Superato il quattordicesimo giorno e fino al trentesimo, la sanzione complessiva salirà all’1,25%. Se il pagamento avviene oltre il mese ma entro 90 giorni, la percentuale aumenterà all’1,39%.
È prevista una misura più elevata, pari al 3,125%, quando la regolarizzazione avviene dopo i 90 giorni ma entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU relativa all’anno d’imposta 2024, fissato al 30 giugno 2025. Trascorso anche questo limite, e fino al termine di prescrizione della violazione, la sanzione salirà al 3,572%.
Esiste infine un’ipotesi particolare, con una sanzione del 4,17%, che si applica quando il Comune ha già trasmesso una comunicazione formale dello schema di atto prevista dallo Statuto del contribuente, senza che sia stato redatto un verbale di constatazione e senza richiesta di accertamento con adesione.
Omesso saldo IMU 2025: gli interessi legali e come pagare
Oltre alla sanzione ridotta, il ravvedimento richiede il calcolo degli interessi. Questi devono essere determinati applicando il tasso legale annuo vigente, che per il 2025 è pari al 2%. Gli interessi maturano per ogni giorno di ritardo, a partire dalla scadenza ordinaria del saldo IMU 2025 fino alla data del pagamento effettivo.
La regolarizzazione dovrà avvenire seguendo le regole ordinarie previste per l’IMU. Il pagamento andrà effettuato tramite modello F24 in modalità telematica.
L’utilizzo del modello cartaceo è consentito esclusivamente ai soggetti che non possiedono partita IVA e che non utilizzano crediti in compensazione.
Nel modello F24 dovranno essere inseriti tutti i dati consueti, come il codice tributo IMU e l’anno di riferimento. Sarà fondamentale selezionare anche la casella che indica il ravvedimento.
Per quanto riguarda sanzioni e interessi, non esistono codici tributo autonomi. Gli importi andranno, quindi, sommati all’imposta da regolarizzare e versati utilizzando lo stesso codice IMU relativo all’immobile interessato.
Il saldo IMU 2025 rappresenta un adempimento fiscale ordinario ma rilevante. La possibilità di intervenire con il ravvedimento operoso consente di limitare le conseguenze economiche di un ritardo, purché l’iniziativa sia tempestiva e correttamente eseguita. Una gestione attenta delle scadenze resta comunque la strada migliore per evitare costi aggiuntivi e complicazioni amministrative.
Riassumendo l’omesso saldo IMU 2025
- Il saldo IMU 2025 va versato entro il 16 dicembre come conguaglio dell’imposta annuale.
- In caso di mancato pagamento sarà possibile regolarizzare spontaneamente con il ravvedimento operoso.
- Il ravvedimento richiede pagamento dell’imposta dovuta, sanzione ridotta e interessi legali.
- Le sanzioni aumentano progressivamente in base ai giorni di ritardo nel versamento.
- Gli interessi si calcolano al tasso legale annuo del 2% per il 2025.
- Il pagamento avviene con modello F24 indicando la casella ravvedimento e lo stesso codice IMU.