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Oggi: 05 Dic, 2025

Rottamazione quinquies, conto alla rovescia: apertura piattaforma, domanda e prime rate

Rottamazione quinquies, c'è la possibile data di apertura della piattaforma per fare la domanda. La scadenza resta al 30 aprile 2026
4 giorni fa
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domanda rottamazione cartelle
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La rottamazione quinquies rappresenterà il nuovo capitolo del percorso di definizione agevolata dei debiti fiscali che troverà spazio nella manovra di bilancio 2026. Si tratta della quinta edizione di una procedura pensata per alleggerire la posizione dei contribuenti alle prese con cartelle relative a tributi e contributi non versati.

L’obiettivo della misura è, ancora una volta, quello di permettere la chiusura delle pendenze con costi ridotti, offrendo una via più sostenibile a chi ha accumulato arretrati negli ultimi anni.

Ambito dei debiti coinvolti nella rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies amplia il periodo temporale dei carichi definibili rispetto alla precedente edizione. Potranno essere inseriti nel perimetro della sanatoria tutti i debiti affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2023, estendendo così la finestra temporale di oltre un anno rispetto alla rottamazione quater, che si fermava al 30 giugno 2022.

La misura, tuttavia, così come formulata oggi (il testo della manovra è ancora in discussione) non riguarda qualsiasi tipo di cartella: sono ammesse soltanto quelle originate da imposte dichiarate ma non versate o versate in modo parziale. La definizione comprende quindi i carichi derivanti dai controlli automatizzati previsti dai decreti che regolano la verifica delle dichiarazioni, comunemente conosciuti come “avvisi bonari”.

Oltre alle imposte, la sanatoria include pure i contributi previdenziali non versati all’INPS. Rimangono però esclusi quelli richiesti a seguito di veri e propri accertamenti, ossia le somme derivanti da verifiche ispettive o da provvedimenti sanzionatori più complessi.

Vantaggi economici e importi dovuti

Il risparmio rappresenta uno degli elementi centrali dell’intervento. Come accaduto nelle precedenti versioni della rottamazione, anche la rottamazione quinquies elimina una serie di componenti accessorie che gonfiano in modo considerevole l’ammontare delle cartelle.

Chi sceglierà questa via non dovrà versare:

  • le sanzioni per i mancati o tardivi pagamenti;
  • gli interessi previsti per i ritardi;
  • gli interessi di mora stabiliti per le cartelle esattoriali;
  • le sanzioni aggiuntive legate ai contributi non versati;
  • l’aggio di riscossione, cioè il compenso destinato all’agente incaricato.

L’onere per il contribuente, quindi, si ridurrà alla sola quota capitale, più le spese che riguardano l’attività amministrativa di notifica e le procedure esecutive eventualmente avviate.

Da quando presentare la domanda di adesione alla quinquies

Il percorso di adesione alla rottamazione quinquies si articolerà in diverse tappe, come indicate già nel testo attuale della manovra. La richiesta dovrà essere inoltrata entro il 30 aprile 2026 all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, utilizzando la piattaforma telematica che l’ente dovrà rendere disponibile.

La disponibilità del servizio è attesa già a fine gennaio, poiché la legge prevede che l’attivazione debba arrivare entro 20 giorni dalla pubblicazione ufficiale della manovra in Gazzetta Ufficiale, pubblicazione che dovrebbe avvenire entro la fine di dicembre 2025.

Una volta presentata la domanda, l’ente invierà una risposta entro il 30 giugno 2026. Questa potrà essere positiva, negativa o parzialmente accolta, nel caso in cui soltanto una parte dei debiti rientri nei parametri della misura.

Le scadenze dei pagamenti e il lungo calendario delle rate

Un cambiamento significativo rispetto alla precedente edizione riguarda la durata del piano di pagamento.

Mentre la rottamazione quater consentiva un massimo di venti rate, la rottamazione quinquies introduce una diluizione molto più ampia, arrivando a 54 rate bimestrali.

Il calendario della rottamazione quinquies, già predisposto in modo dettagliato, in merito al piano rate si articola così:

  • prima o unica rata entro il 31 luglio 2026;
  • seconda rata entro il 30 settembre 2026;
  • terza rata entro il 30 novembre 2026;
  • rate dalla quarta alla cinquantesima con scadenze fisse al 31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre di ogni anno a partire dal 2027;
  • ultime quattro rate, dalla 51ª alla 54ª, da pagare il 31 gennaio, il 31 marzo e il 31 maggio del 2035.

Sulle rate successive alla prima si applicherà un interesse del 4% annuo, in partenza dal 1° agosto 2026. Si tratta di un tasso più alto rispetto a quello previsto dalla rottamazione quater, che era fissato al 2%. Resta ferma la possibilità di pagare tutto in unica soluzione entro il 31 luglio 2026. La scelta si fa in sede di domanda.

Rottamazione quinquies: un quadro ancora in evoluzione

Tutte le tempistiche e le regole illustrate devono essere considerate ancora provvisorie. La manovra di bilancio 2026 è ancora in discussione parlamentare e la rottamazione quinquies potrebbe, quindi, subire modifiche prima della versione definitiva. Anche le scadenze potrebbero essere soggette a variazioni o slittamenti, soprattutto quando coincidono con giornate festive, poiché in quel caso il termine si sposta automaticamente al giorno lavorativo successivo.

L’impianto generale della misura, comunque, sembra ormai delineato: un’opportunità ampia, con tempi lunghi e un risparmio rilevante sulle somme dovute, pensata per accompagnare migliaia di contribuenti verso un percorso di regolarizzazione sostenibile.

Riassumendo

  • La rottamazione quinquies permette di regolare debiti fiscali 2000-2023 con forti sconti.
  • Ammesse solo cartelle da imposte dichiarate non versate e contributi INPS senza accertamento.
  • Eliminati sanzioni, interessi e aggio: si paga solo capitale più spese di notifica.
  • Domanda possibile da fine gennaio 2026 ed entro 30 aprile 2026, risposta dell’ente entro 30 giugno 2026.
  • Pagamento possibile in unica soluzione o 54 rate fino al 2035.
  • Regole e date provvisorie finché la manovra 2026 non sarà definitiva.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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