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Oggi: 08 Dic, 2025

Rottamazione quater, decadenza evitata: come sfruttare l’ultima finestra di pagamento utile

La rottamazione quater offre ancora una chance: una finestra extra di pagamento che può evitare la perdita definitiva dei benefici
6 giorni fa
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rottamazione quater
Foto © Investireoggi

La scadenza ordinaria per saldare la decima rata della rottamazione quater, che per chi è stato riammesso corrisponde alla seconda rata del nuovo piano, è ormai superata. Tuttavia, chi non è riuscito a versare in tempo non è ancora automaticamente fuori dalla definizione agevolata. La normativa, infatti, offre un margine ulteriore che consente di rimettersi in regola senza perdere i benefici della misura.

Ricordiamo che, fin dal momento della domanda, ogni contribuente ha potuto scegliere se estinguere l’intero debito in un’unica soluzione oppure con un pagamento dilazionato. Nel caso del piano rateale ordinario erano previste fino a venti scadenze, mentre chi è rientrato nella procedura tramite la riammissione poteva optare per un massimo di dieci rate.

Le prossime scadenze della rottamazione quater

Per chi ha ancora un piano attivo nell’ambito della rottamazione quater, le prossime date da segnare in agenda arrivano fino alla fine del 2026. I versamenti previsti nei prossimi anni sono:

  • 30 novembre 2025
  • 28 febbraio 2026
  • 31 maggio 2026
  • 31 luglio 2026
  • 30 novembre 2026

Come avviene per i tributi ordinari, se una rata cade in un giorno festivo o nel fine settimana, il pagamento può essere effettuato il primo giorno lavorativo utile successivo. Un esempio è proprio la scadenza del 30 novembre 2025: essendo una domenica, è stata automaticamente spostata al 1° dicembre.

La regola dei cinque giorni di tolleranza

La rottamazione quater prevede un meccanismo di salvaguardia importante: ogni rata può essere pagata con un ritardo massimo di cinque giorni senza perdere i vantaggi della sanatoria. Questo periodo di tolleranza, valido per tutte le scadenze, permette di evitare la decadenza in caso di piccoli imprevisti.

Se però il pagamento non arriva nemmeno entro questo limite e neppure in misura completa, la definizione agevolata si considera revocata.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione, in tal caso, ricalcola l’intero debito originario, comprensivo di sanzioni e interessi di mora (ossia gli importi che si risparmiano con la sanatoria). Le somme già versate restano acconti, ma non consentono più di beneficiare degli sconti previsti dalla rottamazione quater.

Anche il quinto giorno di tolleranza segue la stessa regola del rinvio al giorno lavorativo successivo se cade in un festivo. Ed è proprio questo particolare che genera un ampliamento significativo della finestra utile per il pagamento della decima rata.

Rottamazione quater: un margine ampio per pagare

La decima rata della rottamazione quater, oppure la seconda rata per chi è stato riammesso alla procedura, aveva come data ordinaria il 30 novembre. Poiché tale giorno nel 2025 ricade di domenica, il termine è slittato automaticamente al 1° dicembre.

Da quella data partono i cinque giorni di tolleranza, che terminerebbero il 6 dicembre, un sabato. In virtù del calendario, occorrerebbe quindi attendere il primo giorno lavorativo successivo. Ma l’8 dicembre è un festivo nazionale, dedicato all’Immacolata Concezione. Ecco perché l’ultimo giorno utile diventa il 9 dicembre.

Il risultato è una finestra complessiva di nove giorni oltre la scadenza iniziale, un’opportunità preziosa per chi non è riuscito a versare la rata entro i tempi standard.

Come effettuare il pagamento

I contribuenti che hanno attivato la domiciliazione bancaria non devono compiere alcuna operazione: l’importo della rata è stato addebitato automaticamente alla scadenza.

Chi, invece, utilizza i bollettini allegati alla comunicazione di accoglimento della domanda può scegliere diverse modalità:

È, quindi, possibile regolarizzarsi anche all’ultimo momento, sfruttando la pluralità di canali messi a disposizione.

Rottamazione quater: cosa accade se la rata non viene pagata

Il rispetto delle scadenze resta un elemento fondamentale. La mancata regolarizzazione – anche solo per una rata (anche in parte) e anche se il ritardo supera di poco i cinque giorni – provoca automaticamente la perdita della rottamazione quater. Ciò comporta il ritorno al debito originario con tutte le maggiorazioni previste dalla normativa ordinaria.

Inoltre, non è certo che in futuro sarà possibile rientrare tramite la rottamazione quinquies, che il legislatore sta ipotizzando ma che potrebbe non accogliere tutti i contribuenti. Per questo motivo, chi è già inserito nella definizione agevolata farebbe bene a proseguire con puntualità il proprio percorso di pagamento, compatibilmente con le disponibilità economiche.

Riassumendo

  • La decima rata della rottamazione quater (ovvero la 2° per i riammessi) ha una finestra di pagamento estesa.
  • Ogni rata gode di cinque giorni di tolleranza prima della decadenza.
  • La scadenza specifica genera nove giorni utili complessivi grazie ai festivi.
  • Il pagamento può avvenire online, in banca, poste o sportelli AdER.
  • Il mancato pagamento entro i termini ripristina il debito originario con sanzioni.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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