Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Rottamazione 2026 solo per i contribuenti meritevoli: requisiti ed esclusi

La rottamazione 2026 sarà riservata solo ai contribuenti meritevoli. Ecco chi ne avrà diritto e chi invece sarà escluso.
3 mesi fa
3 minuti di lettura
rottamazione 2026
Foto © Pixabay

Rottamazione 2026 solo per i contribuenti meritevoli. Come canta Enrico Nigiotti con il brano Notti Di Luna: “Ma dimmi almeno se lo sai, e se lo sai caccia i segreti, che me lo merito un po’ anch’io di stare in volo senza pesi. Se in questo pezzo di presente mi presti almeno i tuoi amuleti”.

Un desiderio che accomuna tanti contribuenti italiani, desiderosi di “stare in volo senza pesi” e liberarsi dal fardello dei debiti.

Proprio in tale ambito la Rottamazione 2026 potrebbe rappresentare l’occasione giusta per alleggerire la propria posizione fiscale. Questa volta, però, non sarà una misura per tutti. Il Governo, infatti, starebbe pensando ad un approccio più selettivo, con l’agevolazione che sarà riservata esclusivamente ai contribuenti meritevoli, con requisiti precisi e controlli rigorosi che lasceranno fuori una parte consistente dei debitori.

Rottamazione 2026 solo per i contribuenti meritevoli: requisiti ed esclusi

La nuova definizione agevolata, chiamata anche rottamazione quinquies, dovrebbe essere introdotta con la Legge di Bilancio 2026. L’obiettivo è quello di offrire una via sostenibile per saldare le cartelle esattoriali accumulate negli anni, eliminando sanzioni e interessi. Il contribuente si ritroverebbe così a pagare soltanto il debito originario e le spese di notifica o di procedura.

Tra le ipotesi allo studio si annovera la possibilità di rateizzare l’importo dovuto, con un piano che potrebbe arrivare fino a 120 rate, cioè 10 anni. Non basterà più un singolo ritardo per decadere dal beneficio, ma potrebbe essere concesso di saltare fino a 8 rate non consecutive, rendendo così più gestibile il percorso di rientro. In particolare le cartelle interessate dovrebbero essere quelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 2000 e il 2023, permettendo di sanare situazioni pregresse che si trascinano da anni.

Una misura più selettiva rispetto al passato

Proprio come già avvenuto in passato, rispetto ad un pagamento integrale e immediato, la rottamazione permetterà di ridurre notevolmente il peso del debito e di evitare nuove sanzioni in futuro. La grande novità rispetto alle precedenti edizioni è da rinvenire nel fatto che non tutti potranno accedere. Questa volta, infatti, il Governo vuole introdurre criteri di accesso più rigidi. Il tutto con l’obiettivo di evitare che la rottamazione diventi una sorta di “condono mascherato” valido per tutti, preferendo invece concentrare gli aiuti solo a chi ne ha davvero bisogno.

Secondo le prime indiscrezioni si dovrebbe trattare di un’operazione mirata a chi si trova in reale difficoltà. A tal fine i criteri di accesso potrebbero tener conto delle situazioni di fragilità documentata, come perdita del lavoro o calo del reddito. Verrà preso in considerazione anche lo storico dei pagamenti. Ciò al fine di premiare chi, nonostante le difficoltà, ha mostrato buona volontà nel saldare parte dei propri debiti. Questo approccio segna un cambio di filosofia. Ovvero non più un condono per tutti. Ma un sostegno concreto a chi rischierebbe di non riuscire mai a regolarizzare la propria posizione senza un aiuto ad hoc.

Il ruolo del saldo e stralcio

Accanto alla rateizzazione quinquies per i debiti più consistenti, la Rottamazione 2026 dovrebbe includere anche una forma di saldo e stralcio riservata ai piccoli debiti. Questa misura potrebbe prevedere la cancellazione automatica dei debiti di importo contenuto, come quelli fino a mille euro, iscritti presumibilmente a ruolo dal 2015 al 2020. Tale intervento sarebbe destinato ai debitori in difficoltà economica, con l’obiettivo di alleggerire il carico fiscale per coloro che si trovano in situazioni di reale disagio.

Inoltre è possibile che venga previsto uno stralcio parziale per i debiti di importo maggiore, con percentuali di cancellazione variabili in base alla condizione economica del contribuente. Per accedere a queste agevolazioni potrebbe essere richiesto il possesso di un Isee aggiornato, al fine di verificare la reale condizione economica del richiedente.

Chi rischia di essere escluso

Se nelle precedenti edizioni della pace fiscale l’accesso era aperto praticamente a tutti, la Rottamazione 2026 potrebbe segnare una netta inversione di rotta. Questa volta, infatti, l’obiettivo del Governo è premiare i contribuenti meritevoli e concentrare le risorse solo su chi è realmente in difficoltà. In particolare potrebbero restare esclusi coloro che hanno redditi o patrimoni elevati e non dimostrano reali difficoltà economiche. Tra gli si annoverano i soggetti che hanno debiti fiscali molto recenti e non hanno ancora intrapreso alcun percorso di regolarizzazione.

Stesso discorso per i soggetti considerati non collaborativi con l’Agenzia delle Entrate negli anni passati. Chi ha evaso volontariamente imposte o ha già beneficiato di più rottamazioni senza mai rispettare i piani di pagamento concordati, rischia seriamente di essere escluso.

L’intento, d’altronde, è evitare che la misura diventi un premio per chi ripete comportamenti scorretti senza mai regolarizzarsi. L’avvio ufficiale della misura è atteso per l’inizio del 2026, ma la definizione dei dettagli dipenderà dall’approvazione della Legge di Bilancio. Attualmente il disegno di legge è in fase di discussione, con il Governo che dovrà sciogliere il nodo delle coperture economiche. Sarà necessario, infatti, trovare le risorse necessarie per rendere sostenibile la misura, considerando che l’intervento potrebbe avere un impatto rilevante sui conti pubblici.

Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta di ipotesi.

Non resta quindi che attendere le prossime mosse del governo per capire se e in quali termini troverà effettivamente attuazione la tanto attesa rottamazione.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

Pensione sospesa, revocata o da restituire
Articolo precedente

Calcolo pensione a 67 anni: quanto si prende con 20 anni di contributi e quanto con 30 anni

tasse
Articolo seguente

Tasse: 4 italiani su 10 pagano per gli altri 6