Voli cancellati e biglietti aerei inutilizzati a causa del Covid-19. Ecco di cosa si è occupato l’ultimo servizio di Struscia la Notizia. Chiara Squaglia, l’inviata della trasmissione, ne ha parlato con un avvocato e con la vice direttrice generale dell’Enac. Il rimborso si dovrà ottenere in questi caso, ecco maggiori informazioni in merito.

Voli cancellati e biglietti aerei inutilizzati: il servizio di Striscia

A causa del Covid-19 e del divieto di potersi spostare molte persone hanno dovuto rinunciare al proprio viaggio.

C’è ad esempio il caso di una donna che ha dovuto rinunciare al volo di agosto 2020 da Malaga alle Canarie. La donna ha più volte contattato la compagnia per chiedere una modifica della data e della destinazione ma le è stato negato tutto anche il voucher.

Anche un altro signore ha presentato il suo problema: a gennaio aveva acquistato un biglietto aereo per 3 persone da Catania a Torino. Il volo però è stato cancellato ed il signore sta cercando di ottenere da mesi il rimborso del biglietto. La compagnia aerea, però, non risponde. Anche una signora ha parlato del suo problema. Aveva un biglietto per partire a dicembre 2020 da Palermo a Pescara ma il svolo è stato sospeso. La signora comunica che sono ormai mesi che prova ad interagire con la compagnia aerea che non risponde né a lei e nemmeno al suo legale.
L’inviata di Striscia ha quindi chiesto ad un avvocato ovvero ad Edno Gargano se tutte queste persone che non hanno potuto viaggiare per colpa della pandemia hanno diritto al rimborso del biglietto.

Si ha diritto al rimborso?

Chiara Squaglia ha chiesto all’avvocato Edno Gargano se le persone che durante la pandemia si sono ritrovate voli cancellati e biglietti inutilizzati possono chiedere il rimborso. La risposta è affermativa in quanto secondo la legislazione europea tutte le volte che un volo viene cancellato o la persona non può prenderlo per causa di forza maggiore ha diritto al rimborso.

Molti rimborsi, spiega l’inviata di Striscia, riguardano i mesi da marzo a settembre 2020, periodo in cui era attivo il Decreto Cura Italia. Con questo Decreto veniva proposto alle compagnie aeree di erogare un voucher sostitutivo al rimborso. Trascorsi 12 mesi dall’emissione di quest’ultimo, però, il passeggero avrebbe potuto richiedere la conversione del voucher in denaro.
Per i voli dopo il 30 settembre 2020, invece, spiega l’avvocato, torna in vigore la legislazione europea ovvero quella che obbliga le compagnie aeree in caso di cancellazione del volo al rimborso del prezzo del biglietto. Ciò anche nel caso di impossibilità del passeggero per cause di forza maggiore a prendere l’aereo.

biglietti aerei inutilizzati e voli cancellati: ecco cosa dice l’Enac

La vice direttrice dell’Enac il cui nome è Giovanna Laschena ha comunicato all’inviata di Striscia che le cancellazioni nel periodo da marzo a dicembre 2020 sono state tante. La norma, però, prevedeva che entro 14 giorni la compagnia aerea avrebbe dovuto rimborsare il cliente o corrispondere il voucher. La mole, però, era ingente per cui si erano accumulati ritardi.

In merito ai rimborsi non ottenuti, la Laschena comunica che prima si dovrà effettuare reclamo alla compagnia aerea e solo dopo 6 settimane (senza ottenere risposta o se quest’ultima sarà insoddisfacente) allora ci si potrà rivolgere ad Enac. Fatto ciò si avvierà ad un procedimento che porterà ad una sanzione. Per i rimborsi quindi? Ebbene, il procedimento non durerà meno di 6/7 mesi o tempi più lunghi in caso di impugnazione ingiunzione da parte del vettore.

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