Il buono fruttifero postale è stato ed è uno prodotti di investimento preferiti dagli italiani. Il motivo è che non ha alcun costo, né per la sottoscrizione e nemmeno per il rimborso, in più gode di una tassazione agevolata sugli interessi ed è garantito dallo Stato Italiano.

Nel passato, però, offriva tassi di interesse più alti grazie ai quali, al rimborso, era possibile davvero realizzare un sogno come acquistare una piccola vettura o concedersi la tanto agognata vacanza.

Nel corso del tempo, però, gli interessi sono peggiorati fino ad arrivare ai minimi di luglio scorso.

Cassa Depositi e Prestiti, quindi, per incentivare la sottoscrizione di tali titoli e contrastare l’inflazione, ha deciso di aggiornare i tassi di interesse rialzandoli. Un ulteriore aggiornamento c’è stato poi il 27 ottobre, giorno in cui gli interessi sono tornati a essere competitivi.

Intanto, chi ha un buono fruttifero postale, emesso tra il 21 settembre 1986 e il 23 giugno 1987, ha riscontrato, un valore di rimborso diverso sul retro del titolo rispetto a quello indicato sul sito. Perché?

La risposta di Cassa Depositi e Prestiti

È vero che il valore di rimborso riportato dietro al buono fruttifero postale emesso tra il 21 settembre 1986 e il 23 giugno 1997 è diverso da quello riportato sul sito. Gli interessi maturati per i titoli emessi dal 21 settembre 1986 al 31 dicembre 1996 (a favore di persone fisiche residenti in Italia) sono capitalizzati ogni anno al netto della ritenuta fiscale. Parliamo di quelli della serie “Q”, della serie “R” ed “S” per i primi venti anni di vita di tali titoli.

Gli interessi di quelli della serie “S” (emessi dal 1° gennaio del 1997 al 30 giugno del medesimo anno), sempre per i primi venti anni, sono capitalizzati invece ogni anno al netto dell’imposta sostitutiva. Cdp aggiunge inoltre che gli interessi dei bfp emessi, a partire dal 1° luglio 1997 (per i primi venti anni), sono capitalizzati annualmente al lordo dell’imposta sostitutiva.

Si tratta del buono fruttifero postale serie “T” e successive. In merito a tale titolo e per quelli della precedente serie “S” (emessi dal 1° gennaio 1997) il DM del Tesoro, datato 23 giugno 1997, ha stabilito che gli interessi saranno per i primi venti anni capitalizzati ogni anno al lordo dell’imposta sostitutiva.

Il valore di rimborso degli altri buoni fruttiferi postali

Per quanto riguarda gli interessi del buono fruttifero postale serie “S”, (emesso dal 1° gennaio 1997 sempre a favore di persone fisiche residenti in Italia), per i primi venti anni di vita del titolo, saranno capitalizzati ogni anno al netto dell’imposta sostitutiva.

Gli interessi dei titoli emessi fino al 31 dicembre 1996, a favore di qualsiasi soggetto, ovvero della serie “Q”, “R” ed “S” saranno capitalizzati ogni anno al netto della ritenuta fiscale. Significa che un buono fruttifero postale emesso dal 21 settembre 1986 fino al 23 giugno 1997 sarà calcolato in questo modo. Si capitalizzerà il vecchio valore di rimborso netto al tasso netto liquidato. Il montante lordo, invece, sarà lo stesso del vecchio valore di rimborso netto “capitalizzato al tasso lordo relativo”.

Se invece il titolo è stato emesso a partire dal 24 giugno del 1997, allora il valore di rimborso sarà uguale al “precedente valore di rimborso lordo capitalizzato al tasso lordo relativo. Il valore di rimborso netto, invece, sarà pari al valore di rimborso lordo dello stesso periodo al netto dell’imposta sostitutiva”.

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