Dal 1° gennaio 2029 ci sarà lo stop della vendita delle caldaie a gas in Unione Europea. Questo è quanto prevede la bozza del regolamento Ecodesign che si discuterà il 27 aprile prossimo durante una consultation form della Commissione Europea. In ogni caso, il testo definitivo, dovrebbe arrivare entro il 2023 e pubblicato il prossimo anno.

Ci si sta muovendo in questa direzione in un’ottica di risparmio energetico. Il tempo sta per scadere, gli scienziati hanno lanciato quest’allarme già da un po’ di tempo e continuano a ribadirlo: bisogna ridurre le emissioni di carbonio, adesso, prima che sia troppo tardi.

C’è però un grave problema ovvero i costi. Le soluzioni pulite, infatti, sono svantaggiate rispetto alle tecnologie fossili. Attualmente costa di più la sostituzione di caldaie a gas con sistemi più efficienti piuttosto che la sostituzione con altre caldaie a gas.

E gli incentivi per risparmiare? Non sempre sono presenti e proprio per questo i consumatori non sono incentivati a sostituire il prodotto.

Quali sono allora le alternative del momento?

Le soluzioni da valutare

Ci sono delle alternative alle caldaie a gas il cui stop ci sarà dal 2029 e la prima sono le caldaie a biomassa. Come si evince dal nome, esse sono legate all’utilizzo di biomasse come gusci di frutta fresca, pellet, legna, mais e altre sostanze organiche. Impattano meno sull’ambiente ma hanno un grave problema ovvero la difficoltà nel reperire le risorse. In più la manutenzione degli impianti andrebbe eseguita quasi ogni giorno.

Rispetto alla caldaie a condensazione, però, quelle a pellet consumano circa il 25-30% in meno mentre quelle a legna circa il 50-60%. Cifre, quindi, che non si possono sottovalutare per risparmiare sui consumi.

Caldaie ioniche e pannelli radianti elettrici a infrarossi

Una buona alternativa alle caldaie a gas potrebbe essere quella elettrica a dissociazione ionica.

Si tratta di una tecnologia nuova in cui si riscalda un liquido mediante il movimento degli ioni. Il calore, poi, viene scambiato con il circuito del riscaldamento della dimora. Il punto di forza di questo nuovo prodotto è che non necessita di una unità esterna o di una canna fumaria. Consuma però di più rispetto a una caldaia a metano e il doppio rispetto alla pompa di calore.

Ci sono poi i pannelli radianti elettrici a infrarossi che potrebbero rappresentare un’alternativa. Non scaldano l’aria ma le superfici e si possono montare sulla parete o sul soffitto. Anche in questo caso, però, il consumo è maggiore rispetto al metano, alle pompe di calore e alle caldaie a biomassa.

I maggiori vantaggi si hanno con le pompe a calore?

Invece delle caldaie a gas, si potrebbero valutare con attenzione anche le pompe a calore. Secondo gli esperti, infatti, esse rappresentano un sistema capace di assicurare un rendimento alto a fronte di un basso consumo di energia elettrica. Risultano, quindi, la soluzione più efficiente ed ecologica rispetto alle caldaie a gas. Il funzionamento di tali prodotti è semplice: si preleva il calore gratuito dall’ambiente esterno per trasferirlo all’interno della casa. Rispetto alle caldaie a condensazione, il risparmio va dal 20 al 40%.

Le soluzioni quindi ci sono ma la speranza di tutti è che per accedervi possano essere messi in campo nuovi incentivi.

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