L’inizio del 2021 si è aperto con un aumento di richieste mutui anche per prima casa. Forse ciò è dovuto al calo delle surroghe rispetto al boom della pre-pandemia. Anche l’importo medio dei mutui risulta è più alto e inoltre si registra un incremento delle richieste da parte della fascia più giovane. Questo è quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio mutui di Mutuionline.

Mutui prima casa: domanda in salita

Dall’Osservatorio mutui di Mutuionline emerge che il mercato immobiliare in questi primi 3 mesi del 2021 mostra una crescita delle richieste per acquisto prima casa.

Sono salite infatti al 52,5% del totale dal 48,4% del trimestre precedente. Anche quelle per le l’acquisto della seconda casa sono salite al 5,9% dal 5,5%.
La voglia di acquistare casa si evidenzia anche nei giovani millennial e della generazione Z. Le richieste di mutui a loro favore, infatti, è salita all’ 1,5% dall’ 1,3% per i giovani sotto i 25 anni e al 27,4% dal 27,1% per quelli di età compresa tra i 26 ed i 35 anni. Questi sono dati ai massimi dal 2014 e dal 2019.

Tassi ai minimi e basse quotazioni: mutui prima casa

I tassi di interesse dei mutui continuano ad essere bassi (ai minimi storici), complice anche la politica monetaria della Banca Centrale Europea. Grazie a quest’ultima dominano i mutui a tasso fisso e secondo i dati di Mutuionline.it la percentuale di quelli erogati nel primo trimestre 2021 è stata del 95,2%.
Anche l’importo medio richiesto è più alto dell’1,6% rispetto agli ultimi 4 mesi del 2020. È salito quindi a 138.166 euro. Per quanto concerne quello effettivamente erogato il dato è ancora più alto di 141.331 euro.
I tassi dei mutui a 20 e a 30 anni di marzo hanno anch’essi registrato un leggero rialzo. Il fisso è arrivato all’1,08% contro l’1,05% di febbraio. Il variabile, invece, è rimasto stabile allo 0,72% per il secondo mese consecutivo. L’Euribor è rimasto infine stabile a -0,55% per la media a 1 mese e a -0,54% per la media a 3 mesi.

Anche l’Eurirs è cresciuto a marzo. Nel dettaglio allo 0,44% dallo 0,30% per i trent’anni e allo 0,41% da 0,29% per i 20 anni. Infine allo 0,04% dallo 0,06% per i 10 anni.
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