L’Agcom, che è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha rinviato la “libertà di scegliere il modem” al 2019. Fino a tale data, quindi, il consumatore sia esso Tim, Vodafone, Wind-Tre o di altri operatori telefonici pagherà per ricevere tale servizio in quanto alla sottoscrizione del contratto sarà obbligato ad utilizzare quello messo a disposizione dell’operatore con il quale farà il contratto.

Al 2019 slitta la data di libertà modem

Gli utenti siano essi clienti di Tim, Vodafone, Wind-Tre o di altri operatori telefonici dovranno attendere il 2019 per essere liberi di accedere alla rete internet con un modem a banda larga di propria scelta.

Tale libertà ci sarebbe dovuta essere già a novembre ma poi l’Autorità Garante delle Comunicazioni ha prorogato la data a fine dicembre. Intanto numerose associazioni dei consumatori ed aziende di settore sono scese in campo per protestare. Questo perché il rinvio a dopo Natale (per loro) lede gli interessi dei consumatori che magari proprio a Natale sarebbero stati più propensi ad acquistare un modem. Ricordiamo a tutti che, fino a quando non ci sarà libertà di modem, tutti saranno obbligati ad utilizzare quelli forniti dai diversi operatori telefonici subendo così un danno economico o una limitazione del servizio.

Libertà di modem: i consumatori dovranno continuare a pagare

Quando si sottoscrive un contratto di ADSL o Fibra si è costretti ad utilizzare il modem dell’operatore con il quale si è stipulato tale contratto. Ciò, però, risulta essere un aggravio per la tasche dei consumatori in quanto (a parte rare eccezioni) il noleggio lo si paga. Il prezzo di esso va da 70,20 euro come comunica l’associazione Adiconsum fino ad arrivare a 187,20 euro. Vi sono poi dei vincoli che vanno da 36 fino ad arrivare a 48 mesi da rispettare. Sul mercato, invece, il modem costa mediamente da 32,99 euro a 86,99 euro per cui se l’utente avesse la libertà di scegliere potrebbe davvero risparmiare un bel po’ di soldini.

L’Adinconsum, che è l’Associazione di difesa dei consumatori e ambiente, comunica che sulla vicenda, l’Agcom era intervenuta già ad agosto per cui tutti gli operatori di rete fissa avevano avuto tanto tempo per adeguarsi. Tale rinvio viola il diritto sulla neutralità della rete sancito nel 2016 ed è contro i diritti dei consumatori.

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