Oggi 8 marzo è la giornata internazionale della donna e i dati di Trade Republic, l’applicazione che molti europei utilizzano per gestire le proprie finanze, mostra che le donne potrebbero insegnare agli uomini come investire. Nell’anno appena trascorso, infatti, sui mercati dei capitali esse hanno ottenuto dei risultati molto simili a quelli degli uomini. Rispetto a questi ultimi, però, hanno investito in media il 60% di denaro in meno. Qual è il motivo: la cautela o la diseguaglianza di reddito?

In merito a quest’ultimo anche l’Oil (Organizzazione Internazionale del Lavoro) rivela che il divario occupazionale di genere è più ampio di quello che si pensa.

Negli ultimi venti anni, infatti, i progressi per ridurre le disparità di genere (accesso occupazione e condizioni di lavoro) sono stati molto lenti. Dai nuovi dati emerge infatti che nel mondo il 15% delle donne che sono in età lavorativa vorrebbe lavorare ma non ha un lavoro rispetto al 10,5% degli uomini. Tale divario è rimasto quasi invariato dal 2005 al 2022. Invece i tassi di disoccupazione (a livello globale) sono molto simili per uomini e donne. I criteri che si usano nella definizione della disoccupazione, infatti, hanno la tendenza a escludere in modo eccessivo le donne.

Le donne potrebbero insegnare agli uomini come investire

Secondo i dati raccolti da Trade Republic, le donne potrebbero davvero insegnare agli uomini come investire. In occasione della giornata internazionale dedicata al gentil sesso, infatti, la piattaforma di risparmio tra le più grandi in Europa, ha fornito una panoramica su come esse si approcciano al risparmio a gli investimenti.

Ebbene, dall’analisi emerge che le donne sono più responsabili. Utilizzano, infatti, più Etf (fondi di investimento quotati sul mercato) ed eseguono meno operazioni.

Nel 2022 dal report emerge inoltre che il gentil sesso ha gestito meglio il rischio: le clienti donne hanno effettuato investimenti di successo tanto quanto gli uomini.

E questo anche se hanno effettuato meno operazioni (frequenza inferiore al 30%) e hanno inserito nel portafoglio il 33% in più di Etf . Così facendo hanno dimostrato maggiore maturità negli investimenti e un approccio al mercato meno impulsivo. A differenza degli uomini, poi, le donne hanno mostrato meno predisposizione per gli asset volatili come ad esempio le criptovalute.

A livello globale?

Trade Republic ha spiegato che, all’interno della base clienti globali, le donne hanno chiuso gli investimenti in positivo più spesso rispetto agli uomini. Ad aver avuto maggior successo sono le francesi, le austriache e le tedesche mentre in Spagna sono stati gli uomini ad aver avuto un successo maggiore.

Emanuele Agueci di Trade Republic ha dichiarato che “ il comportamento di investimento della nostra clientela femminile esprime al meglio i nostri valori”. Il motivo è che, utilizzando ampiamente prodotti diversificati come gli Etf, hanno dimostrato un approccio responsabile e sostenibile alla generazione di ricchezza.

C’è però un problema: le donne investono molto meno degli uomini (60%) e il motivo, come detto, potrebbe essere un approccio più cauto o forse la differenza di reddito. Nel nostro paese, infatti, in media le donne guadagnano il 40% in meno degli uomini secondo quanto si apprende dai dati del Ministero dell’Economia. La morale della favola è che le donne vorrebbero poter fare di più ma si dovrebbe dare loro la possibilità di farlo.

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