Sono giunte due nuove sentenze favorevoli in merito ai buoni fruttiferi postali serie Q/P ottenute dinanzi all’Arbitro Bancario di Torino. La vicenda ha coinvolto due risparmiatori: uno ligure e l’altro piemontese che sono riusciti ad ottenere nel totale oltre 77 mila euro. Ecco maggiori informazioni in merito.

Due nuove vittorie per buoni fruttiferi postali serie Q/P

I titolari di due buoni fruttiferi postali della serie Q/P emessi nel 1988 avevano chiesto a Poste Italiane che venissero loro riconosciuti gli interessi indicati dietro ai titoli.

Questo a seguito di una modifica con DM del 1986 e dell’apposizione di in timbro che Poste Italiane aveva inserito dietro alla tabella con i nuovi rendimenti. L’intermediario non ha però voluto affermando di aver agito correttamente in linea con il Decreto Ministeriale. I due, assistiti dall’Avvocato braidese Alberto Rizzo (giurista esperto nella materia del diritto bancario e postale) hanno deciso quindi di presentare ricorso all’Abf.

Decisione Abf buoni fruttiferi postali serie Q/P

Il Collegio di Torino dell’Arbitro Bancario ha analizzato con attenzione i buoni dei risparmiatori e con due diverse decisioni ha stabilito la prevalenza di quanto riportato sopra ai titoli rispetto alle modifiche con DM del 1986. Inoltre ha stabilito che il timbro di Poste non valeva nulla in quanto prevedeva i nuovi interessi soltanto per i primi 20 anni di validità. Non stabiliva invece nulla di quanto corrispondere ai risparmiatori per gli ultimi dieci anni di vita dei titoli.
Con le due pronunce, quindi, Poste è stata condannata a rimborsare ai titolari dei titoli, gli interessi riportati dietro alla tabella per gli anni dal 21° al 30° anno e non quelli riconosciuti dall’intermediario. Così i due hanno auto nel totale più di 77 mila euro: 60 mila in un ricorso e 17 mila euro per l’altro ricorso.

Buoni fruttiferi postali serie Q/P: la soluzione del problema

Per l’avvocato braidese Alberto Rizzo entrambe sono decisioni importanti per tutti coloro che possiedono buoni fruttiferi postali della serie Q/P ed hanno ottenuto rendimenti più bassi a quelli previsti.

Invita quindi costoro ovvero chi è in possesso di un titolo emesso dopo 1986 a farlo esaminare. Ciò per capire se c’è la possibilità di ricevere un importo più alto rispetto a quello emesso da Poste Italiane. Si potranno far esaminare anche i buoni già incassati purché non siano prescritti ovvero siano trascorsi dieci anni dalla scadenza.

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