Slitta al 2022 la fine del mercato tutelato di luce e gas. Ricordiamo che la maggior tutela interessa al momento una platea di quasi 18 milioni di utenti per quanto riguarda l’energia elettrica (clienti domestici e piccole aziende) e di 9,6 milioni per il gas (sia tra clienti domestici che condomini di uso domestico). Tutti si chiedono quindi cosa succede se non si migra e sopratutto se si risparmia con il mercato libero. Ecco le info in merito.

L’analisi di SosTariffe

SosTariffe.it ha condotto un’analisi sul risparmio che si potrebbe avere sulle bollette di luce e gas se da oggi fino al 2021 si preferisse il mercato libero prendendo in considerazione la variazione media del mercato dal 2017 ad oggi.

Ebbene l’analisi svolta ha preso come riferimento per la luce un consumo annuo di 2.700 kWh con suddivisioni di consumi al 50% per le fasce F2 ed F3 e al 50% per la fascia 1. Per il gas, invece,  un consumo annuo ipotetico di 1.400 metri cubi.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, secondo l’analisi nel 2019, si è risparmiato il 14% sulla bolletta della luce annuale con le offerte del mercato libero. Parliamo di circa 85 euro. Nel 2020 tale cifra potrebbe aumentare del 18% ed arrivare ad un risparmio di 112 euro all’anno mentre nel 2021 tale risparmio potrebbe addirittura raggiungere sempre con il mercato tutelato i 154 euro all’anno.

Per quanto riguarda, invece, luce e gas insieme, con il mercato libero rispetto al tutelato si è risparmiato il 6% nel 2019 ovvero circa 100 euro mentre nel 2020 il risparmio potrebbe arrivare a 119 euro e nel 2021 addirittura 152 euro all’anno.

Tale proiezione, però, non è altrettanto positiva per il gas in quanto le tariffe del mercato libero dovrebbero essere simili a quelle del mercato tutelato.

Rinvio per la fine del mercato tutelato

Lo stop del mercato tutelato di luce e gas ci sarebbe dovuto essere a partire dal 1° luglio 2020.

Già da fine novembre, però, il ministro delle sviluppo economico Patuanelli era scettico in quanto sosteneva che il consumatore deve essere “accompagnato da una maggior consapevolezza dei clienti e da un aumento dei venditori, cosa che oggi non consente un’uscita immediata e tout court dal 2020“. La sua posizione, poi, è stata accolta subito anche dal Codacons e dall’Unione Nazionale dei Consumatori. Proprio per questo si è deciso di posticipare la data per dare la possibilità al consumatore di capire meglio tale transazione.

A cosa prestare attenzione

Innanzitutto il consumatore prima di passare al mercato libero deve sapere che non ci sarà nessuno stop della fornitura in caso di mancata scelta per cui chi bussa alla porta prospettando scenari drammatici mentirà. I clienti che arriveranno alla fine del mercato tutelato senza aver effettuato alcuna scelta, infatti, saranno assegnati al cosiddetto “servizio di salvaguardia” che è la fornitura dedicata agli utenti con tensione media o alle aziende con bassa tensione con 50 dipendenti oppure con un fatturato annuo non superiori ai 10 milioni di euro.

Il prezzo di tale servizio è stabilito da ogni esercente in base a delle modalità di calcolo stabilite dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e dalle disposizioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico ai quali si aggiunge il valore del parametro omega Ω con cui i fornitori del “suddetto servizio” tutelano il rischio elevato di erogare energia elettrica a “potenziali” cattivi pagatori.

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