Sono molte le sfide che il settore bancario sta attraversando per rendere migliore il suo rapporto con il cliente. Le necessità di quest’ultimo, infatti, diventano sempre più importanti e cambiano di continuo.

I costi di gestione per le banche, però, sono sempre più alti (soprattutto per quelle tradizionali) e in più crescono anche le problematiche back office. Proprio per questo, BackBase ha annunciato il lancio della propria piattaforma di Engagement Banking in Italia. L’obiettivo è quello di fornire aiuto alle banche che vogliono avere un ruolo di rilievo in questo panorama di forte trasformazione.

La nuova piattaforma vuole costruire un’attività bancaria che ruota intorno al cliente: dalla concessione del credito fino all’offerta dei servizi per la fidelizzazione.

Qual è lo scopo di Backbase?

Backbase è una società di tecnologia finanziaria olandese e il suo scopo è quello di aiutare le banche a costruirne una “del futuro” ovvero un istituto che sia sempre più amato dai clienti e che offra/realizzi per questi dei prodotti ad hoc che li rendano i protagonisti assoluti.

La nuova piattaforma vuole migliorare ogni aspetto dalla custode experience, dall’onboarding (inserimento) fino alla erogazioni dei servizi e alla fidelizzazione.

Matthijs Eijpe, Regional Vicepresident di Backbase, ha spiegato di essere felice che la società sia arrivata anche in Italia dove il settore bancario sta subendo una profonda trasformazione. Ha aggiunto di essere certo che con un’unica piattaforma di Engagement Banking, le banche italiane potranno consolidare la loro presenza sul mercato e fornire quell’esperienza digitale tanto richiesta dai clienti.

Con tale piattaforma, poi, lo sviluppo di un customer journey costerà meno rispetto al tradizionale, sarà possibile infatti risparmiare fino al 60%. Con la parola customer journey si intende il percorso che compie il cliente quando si relaziona con un’azienda ed è comprensivo anche delle tappe online e offline.

A guidare la crescita di BackBase in Italia ci sarà Alessandro Frangapane.

La trasformazione digitale nel settore bancario

Nel settore bancario come in altri settori, la trasformazione digitale sta ridefinendo i processi aziendali e i modelli di business. Oggi, infatti, ci sono nuove tecnologie che stanno aiutando molto gli Istituti di Credito a consolidare e a sviluppare le relazioni non solo con i clienti ma anche con i mercati.

Secondo l’analisi di Statista.com, fino al 2024 la tendenza a preferire le modalità di contatto online e il mobile banking aumenteranno sempre più. Significa che i servizi bancari dovranno diventare sempre più digitali per essere più competitivi e l’Italia sta andando in questa direzione.

Le banche stanno riducendo sempre più il numero degli sportelli perché così risparmiano notevolmente sui costi di manutenzione e poi perché sempre più clienti effettuano le operazioni da remoto.

Al di là della tecnologia, però, la riduzione degli sportelli bancari non è una buona notizia perché sono aumentate e continueranno ad aumentare il numero delle persone che non hanno accesso a una filiale nel proprio comune di residenza. Si tratta al momento di 4 milioni ma tale dato è destinato a crescere.

E poi, con la chiusura degli sportelli non si va incontro agli obiettivi del Pnrr il cui obiettivo è quello di colmare il gap di sviluppo tra le diverse aeree del paese. È giusto che il settore bancario non si ritrovi impreparato ai cambiamenti in atto in questo contesto storico. Le banche, però, come spiega Riccardo Colombani della First Cisl, dovrebbero ricordare sempre che la loro è anche una funzione sociale come sostiene la Costituzione.

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