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Oggi: 11 Ago, 2025

Riscossione tributi locali: i Comuni dicono no alla doppia Agenzia delle Entrate

La proposta di un nuovo ente per la riscossione tributi locali riaccende e divide il Governo centrale e Comuni italiani
1 mese fa
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riscossione tributi locali
Foto © Pixabay

Il sistema fiscale italiano continua a essere al centro del confronto politico e istituzionale, soprattutto per quanto riguarda l’assetto della fiscalità regionale e comunale. In questo contesto si inserisce la proposta avanzata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che mira a istituire un organismo dedicato esclusivamente alla riscossione dei tributi locali. Un progetto che, di fatto, prefigurerebbe la nascita di una nuova struttura parallela all’attuale Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Verso una nuova struttura per la riscossione tributi locale?

L’idea di creare un ente autonomo per gestire la riscossione tributi locali (IMU, TARI, ecc.) vuole rappresenta un tentativo di riorganizzazione del sistema di prelievo fiscale a livello territoriale.

L’intento dichiarato sarebbe quello di aumentare l’efficienza nella gestione delle entrate comunali e regionali, potenziando le capacità operative degli enti locali.

Tuttavia, questa proposta non ha mancato di generare forti reazioni. La creazione di una sorta di “Agenzia Entrate-Riscossione bis” è stata accolta con scetticismo da molte realtà istituzionali, in particolare dai rappresentanti dei comuni, che temono un appesantimento della macchina burocratica senza reali benefici per i cittadini o le amministrazioni.

La posizione dei Comuni italiani

Tra le voci più autorevoli intervenute nel dibattito spicca quella del presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), nonché sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Durante un’audizione davanti alla Commissione Finanze del Senato, Manfredi ha espresso forti perplessità rispetto all’ipotesi di una duplicazione dell’attuale Agenzia delle Entrate-Riscossione. Secondo il presidente ANCI, l’ultima cosa di cui il Paese ha bisogno è la creazione di un’altra entità centrale simile a quella già esistente.

Manfredi ha sottolineato come la soluzione non debba risiedere nella mera replicazione di modelli nazionali, ma nella costruzione di strumenti nuovi, realmente efficaci, che rispondano alle esigenze dei territori. Il problema della riscossione tributi locali, ha ribadito, richiede un approccio diverso, mirato e calibrato sulle peculiarità amministrative e operative dei singoli comuni.

Autonomia fiscale e federalismo: il nodo irrisolto

Il dibattito sulla riscossione dei tributi locali si intreccia inevitabilmente con il tema più ampio del federalismo fiscale. Il principio di autonomia tributaria sancito dalla Costituzione italiana si traduce, almeno in teoria, nella possibilità per le regioni e gli enti locali di disporre di risorse proprie attraverso tributi autonomi. Tuttavia, nella pratica, questa autonomia si scontra spesso con vincoli normativi, strutture inefficienti e difficoltà gestionali.

La proposta di un nuovo ente per la riscossione tributi locali potrebbe essere interpretata anche come un tentativo di ridurre questo divario tra principio e realtà. Tuttavia, resta aperta la questione su chi debba realmente detenere la governance di un simile organismo: lo Stato centrale, le autonomie locali o una forma mista di gestione condivisa.

Riflessioni finali sulla riscossione tributi locali: quale direzione per il futuro?

Il confronto sulla riscossione tributi locali riflette un problema sistemico del modello fiscale italiano: la difficoltà di coniugare autonomia e coesione, efficienza e semplificazione. La proposta del ministro Giorgetti pone un tema rilevante, ma rischia di generare ulteriori complicazioni se non accompagnata da un disegno organico di riforma.

Servirebbe, a nostro parere, una visione strategica che coinvolga direttamente gli enti locali, riconoscendo il loro ruolo di primo piano nella gestione delle risorse pubbliche. Allo stesso tempo, sarebbe necessario evitare che la soluzione consista in un semplice accentramento travestito da decentramento. Un nuovo ente, se davvero dovesse essere istituito, dovrebbe rispondere alle esigenze di sussidiarietà e trasparenza, evitando duplicazioni e sovrapposizioni con strutture già esistenti.

Riassumendo

  • Proposta di un nuovo ente per la riscossione tributi locali genera dibattito politico.
  • L’ANCI si oppone alla duplicazione dell’Agenzia Entrate-Riscossione.
  • I comuni chiedono strumenti su misura, non modelli centralizzati.
  • Il federalismo fiscale resta una sfida irrisolta tra autonomia e gestione efficiente.
  • Serve innovazione tecnologica per modernizzare la riscossione a livello locale.
  • Necessaria una riforma condivisa, evitando sovrapposizioni burocratiche.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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