Nel percorso che accompagna la definizione della Manovra 2026 emerge un’ipotesi destinata a chi vuole pagare per andare in pensione: l’inserimento dei periodi di stage e dei tirocini extracurricolari all’interno della storia contributiva utile per raggiungere il pensionamento (c.d. riscatto stage). Si tratta di mesi che, allo stato attuale, non incidono né sull’ammontare dei contributi, né sulla misura dell’assegno previdenziale futuro. L’intervento proposto punta quindi a colmare un vuoto, consentendo di recuperare una parte dell’attività svolta prima del vero e proprio ingresso nel mondo del lavoro.
L’idea nasce da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia e potrebbe rappresentare un’opportunità significativa soprattutto per chi ha iniziato la propria carriera attraverso periodi formativi non retribuiti o con compensi minimi.
Se approvata, la misura permetterebbe di rafforzare il profilo pensionistico di molti giovani, aprendo anche la possibilità di raggiungere prima i requisiti per il ritiro dal lavoro.
Riscatto stage: un modello simile al riscatto della laurea
La proposta del riscatto stage ricalca, nelle intenzioni, il sistema già esistente per trasformare gli anni universitari in contributi utili ai fini pensionistici (c.d. riscatto della laurea). L’emendamento prevede, infatti, la possibilità di riconoscere fino a due anni di tirocinio, anche se svolti in periodi non consecutivi. L’obiettivo è quello di garantire il recupero di mesi che, di norma, non generano versamenti obbligatori.
La platea potenziale non sarebbe però estesa a tutti i lavoratori. Secondo il testo della proposta, ad accedere al riscatto potrebbero essere esclusivamente coloro che non possiedono contributi versati prima del 1996. Una scelta coerente con l’impianto del sistema contributivo puro, entrato in vigore proprio da quell’anno, che lega strettamente la pensione alla quantità di contributi accumulati.
Un onere rateizzabile fino a 120 mensilità
Come ogni forma di riscatto, anche questa comporterebbe un costo. L’emendamento fissa la possibilità di dilazionare l’importo in un massimo di dieci anni, ovvero 120 rate mensili, una modalità pensata per rendere più gestibile la spesa.
La cifra da versare per il riscatto stage dipenderebbe presumibilmente dalla retribuzione dell’interessato, ma i dettagli tecnici restano ancora da definire nel percorso parlamentare.
A questa previsione si aggiunge una condizione importante: per ottenere il riconoscimento dei mesi da riscattare, al termine del periodo di tirocinio — o comunque entro sei mesi dalla sua conclusione — è necessario avere instaurato un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, oppure aver avviato un’attività autonoma con iscrizione presso una gestione previdenziale obbligatoria. In assenza di questo passaggio, il riscatto non potrebbe essere attivato. L’intento sembra quello di collegare il beneficio a un effettivo ingresso nel mercato del lavoro, evitando utilizzi impropri dello strumento.
Incentivi per i dipendenti del settore privato
Per chi opera nel settore privato, il meccanismo del riscatto stage sarebbe accompagnato da un incentivo aggiuntivo. Le imprese avrebbero la facoltà di destinare i premi di produttività maturati dal dipendente al pagamento dell’onere.
Questa possibilità comporterebbe un vantaggio fiscale, grazie alla tassazione agevolata applicata ai premi stessi. Un espediente pensato per ridurre il peso economico dell’operazione e dunque favorire l’adesione allo strumento.
L’impiego dei premi di produttività costituirebbe inoltre un modo per coinvolgere le aziende nel rafforzamento della posizione contributiva dei propri dipendenti, mantenendo allo stesso tempo un beneficio sul piano fiscale.
Riscatto stage: una misura ancora in fase di definizione
È importante ricordare che l’intera questione si trova in una fase preliminare. La Manovra bilancio 2026 è tuttora in discussione e solo il testo definitivo della legge di bilancio potrà confermare l’inclusione della norma sul riscatto stage. L’eventuale approvazione dovrà arrivare entro la fine dell’anno, momento in cui la finanziaria dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
La proposta rappresenta, comunque, un segnale di attenzione verso le nuove generazioni e la loro discontinua storia contributiva, un tema che negli ultimi anni ha assunto un ruolo centrale nel dibattito sulla sostenibilità del sistema pensionistico.
Riassumendo
- La Manovra 2026 propone il riscatto stage per valorizzare periodi formativi ai fini pensionistici.
- Il modello segue il meccanismo del riscatto laurea fino a 24 mesi.
- Accesso previsto solo per chi non ha contributi versati prima del 1996.
- Pagamento del riscatto possibile in 120 rate con requisiti occupazionali entro sei mesi.
- Nel settore privato i premi di produttività possono finanziare l’onere con vantaggio fiscale.
- Riscatto stage e laurea insieme possono aumentare contributi e anticipare il pensionamento.
