Con l’ormai prossimo varo della nuova legge di Bilancio si può stilare chiaro il quadro delle misure di pensionamento disponibili l’anno venturo. Misure che rappresentano per molti contribuenti la possibilità di andare via per sempre dal mondo del lavoro mettendo a riposo meritatamente. Possibilità che alla luce di quanto sta per varare il governo (o che non sta per varare), si assottigliano. Ma quali sono le possibilità di andare in pensione che restano da sfruttare l’anno venturo?
Pensioni di vecchiaia per contributivi e non
La prima misura da discutere è la pensione di vecchiaia ordinaria. Si tratta di uno dei pilastri del sistema.
Si va in pensione con i seguenti requisiti per chi ha cominciato a versare prima del 1996:
- almeno 67 anni di età;
- almeno 20 anni di versamenti.
Le cose sono simili ma con un requisito in più per chi ha iniziato a versare dopo il 1995. Infatti i requisiti da centrare sono:
- almeno 67 anni di età;
- almeno 20 anni di versamenti;
- pensione non inferiore all’assegno sociale come importo.
Per chi ha cominciato a versare dopo il 1995 c’è anche una soluzione ultima ad una età però piuttosto avanzata. Infatti resta la pensione di vecchiaia contributiva anche nel 2026 e si centra con:
- almeno 71 anni di età;
- almeno 5 anni di versamenti.
Pensioni anticipate, a volte non conta l’età, altre volte invece si
Un altro pilastro del sistema sono le pensioni anticipate. Che sono quelle misure che hanno preso il posto delle vecchie pensioni di anzianità. La pensione anticipata ordinaria si centra con:
- almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini;
- almeno 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne;
- 35 anni di contributi non devono considerare i contributi figurativi da infortuni, malattia e disoccupazione.
Per chi ha iniziato a lavorare e versare dopo il 1995 c’è anche la versione contributiva di pensione anticipata. Per centrarla servono:
- almeno 64 anni di età;
- almeno 20 anni di versamenti;
- pensione non più bassa di 3 volte l’assegno sociale;
- almeno 25 anni di versamenti per chi è costretto ad usare la rendita integrativa per far salire l’importo della pensione;
- pensione non più bassa di 2,8 volte l’assegno sociale per donne con un figlio avuto;
- pensione non più bassa di 2,6 volte l’assegno sociale per donne con più di un figlio avuto.
Riforma pensioni 2026? si parte dai 56 anni, ecco le misure che restano per andare in pensione
La riforma delle pensioni nel 2026 non vedrà i natali. Anzi, visto che nella manovra non c’è traccia di proroga alcuna, opzione donna e quota 103 finiranno la loro esperienza a fine 2025. Significa che si riducono i canali di uscita. Resteranno però in vigore quelli per i seguenti contribuenti:
- caregivers che da 6 mesi assistono un familiare disabile con cui convivono;
- disoccupati che hanno preso tutta la Naspi spettante;
- invalidi al 74% almeno;
- addetti ai lavori gravosi.
Per questi soggetti si potrà andare in pensione nel 2026 con l’Ape sociale. Ma rispettando i seguenti requisiti:
- almeno 63 anni e 5 mesi di età;
- minimo 36 anni di versamenti per i lavori gravosi;
- minimo 30 anni di contributi per invalidi, caregivers e disoccupati.
Altra misura destinata alle categorie prima citate è la quota 41 precoci. Per andare a riposo con questa misura nel 2026 non servirà un limite di età prestabilito ma bisogna centrare i seguenti requisiti:
- almeno 41 anni di contributi;
- un anno almeno versato anche discontinuamente prima dei 19 anni di età;
- 35 anni di contributi non devono considerare i contributi figurativi da infortuni, malattia e disoccupazione.
Ecco tutte le altre strade percorribili
La quota 41 si applica pure agli addetti ai lavori usuranti. Soggetti che per attività particolari svolte (i palombari o i minatori per esempio) o per lavori logoranti (linea a catena, autisti mezzi pubblici, notturni), hanno anche il loro particolare scivolo pensionistico. Si esce dal lavoro con quello che viene definito scivolo usuranti con:
- almeno 61 anni e 7 mesi di età;
- almeno 35 anni di contributi;
- la somma di età e contributivi usando pure eventualmente le frazioni di anno deve dare 97,6 almeno.
Ultima possibilità di andare in pensione nel 2026 in alternativa alle misure prima citate è la pensione di vecchiaia anticipata per invalidi. Chi ha una invalidità specifica per la tipologia di lavoro svolta, ovvero chi a causa di questa disabilità non può svolgere più il suo solito lavoro, può andare in pensione con questa misura che prevede:
- almeno 56 anni di età per le donne;
- almeno 61 anni di età per gli uomini;
- 20 anni di contributi almeno;
- minimo l’80% di invalidità pensionabile.