La partita non è ancora chiusa per quanto riguarda il pacchetto pensioni della legge di Bilancio. Ed è una buona notizia per chi attende novità, soprattutto per chi spera in misure che consentano di trovare soluzioni per andare in pensione prima.
Chi confidava in una vera riforma strutturale delle pensioni sarà rimasto deluso, poiché la manovra non conterrà una riscrittura organica del sistema. Tuttavia, come detto, la partita resta aperta: sul pacchetto pensioni sono arrivate numerose proposte di correzione, i cosiddetti emendamenti, presentati sia dalla maggioranza sia dalle opposizioni. E molti di questi riguardano proprio le pensioni.
Alla luce di tali emendamenti, molte cose potrebbero cambiare nelle prossime settimane.
Riforma pensioni 2026: ecco le ultime novità sulle pensioni anticipate
Nella bozza iniziale della legge di Bilancio non sono comparse — come molti si aspettavano — le proroghe delle misure in scadenza il 31 dicembre 2025. Le misure destinate a cessare erano tre: Ape sociale, Opzione Donna e Quota 103.
Di queste, solo l’Ape sociale è stata confermata. Per le altre due non è stato possibile individuare una soluzione condivisa né reperire adeguate coperture economiche. Proprio sulla ricerca delle coperture, però, il governo si sta muovendo ora, per verificare se sia possibile accogliere almeno alcune delle proposte contenute negli emendamenti.
Emendamenti su Opzione Donna: ecco le proposte per il 2026
Opzione Donna è la misura che fa discutere di più. Da anni molte lavoratrici chiedono che diventi strutturale e nel tempo sono nati comitati e gruppi organizzati che ne sostengono la causa.
Nella legge di Bilancio la misura non compare, ma gli emendamenti non mancano. La Lega, ad esempio, propone una proroga di un altro anno senza modifiche.
Il capitolo sembrava chiuso dopo il testo approvato dal governo a metà ottobre, che di fatto eliminava la misura. Tuttavia, all’interno della stessa maggioranza c’è chi vuole rimettere in discussione l’impianto.
Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento per prorogarla allargando la platea a tutte le disoccupate. Ma la proposta è risultata inammissibile per mancanza di coperture. Non per motivi di merito, ma per l’assenza dell’indicazione delle risorse necessarie.
L’emendamento si è quindi riformulato sulla base delle osservazioni della Commissione Bilancio, e ora si dovrà capire se la nuova versione supererà l’esame parlamentare.
Aumento dell’età pensionabile: ecco le proposte di sterilizzazione
Anche l’altra misura in scadenza, Quota 103, non è esclusa dal dibattito. Alcuni emendamenti puntano infatti a prorogarla al 2026, mantenendo la possibilità di pensionarsi con 62 anni di età e 41 anni di contributi.
Tra le proposte ci sono:
- un emendamento di AVS (Alleanza Verdi e Sinistra),
- un emendamento analogo di Forza Italia, a firma di Maurizio Gasparri.
Ma un fronte molto caldo è quello relativo all’aumento dei requisiti dal 2027 per la pensione di vecchiaia e per le pensioni anticipate.
Il fatto che non sia stato possibile bloccare i 3 mesi di aumento previsti, riuscendo solo a ridurre l’impatto a 1 mese nel 2027 per poi portare l’aumento a regime nel 2028, non è stato gradito alla Lega, che torna ora a proporre la sterilizzazione totale dell’aumento.