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Oggi: 05 Dic, 2025

Remissione in bonis: 5 per mille entro il 30 settembre 2025 (oggi) con sanzione di 250 euro

Enti e associazioni hanno tempo fino al 30 settembre 2025 per non perdere la chance del 5 per mille. C'è la sanzione di 250 euro
2 mesi fa
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sanzione elenchi 5 per mille
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Il meccanismo del 5 per mille rappresenta un’importante risorsa economica per associazioni, fondazioni, Onlus ed enti che svolgono attività sociali, culturali o sportive. La quota, destinata dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, permette di sostenere realtà che operano nel terzo settore e nello sport dilettantistico.

Per poter beneficiare di questo contributo è necessario rispettare procedure e scadenze ben precise. Tuttavia, non tutti gli enti e le organizzazioni riescono a presentare la richiesta nei termini ordinari e per questo esiste un’ulteriore possibilità: la remissione in bonis.

Iscrizione 5 per mille: la scadenza mancata e l’opportunità di rimediare

Per il 5 per mille 2025, la data di riferimento per l’iscrizione era fissata al 10 aprile.

Entro quel giorno gli enti interessati avrebbero dovuto trasmettere la domanda di accesso per comparire negli elenchi dei beneficiari. Non tutti, però, sono riusciti a rispettare la scadenza. Alcune organizzazioni, infatti, si sono accorte troppo tardi di non aver inviato la documentazione.

Proprio per questi casi è prevista una seconda finestra temporale, che consente di recuperare la possibilità di partecipare alla ripartizione dei fondi. Si tratta di una sorta di “scudo” per chi non ha rispettato i termini ordinari ma intende comunque rientrare tra i destinatari della quota. Ricordiamo, invece, che dal canto suo il contribuente può fare la scelta del 5 per mille in sede di dichiarazione redditi o separatamente.

Remissione in bonis: cos’è e come funziona

Lo strumento che permette di sanare l’omissione prende il nome di remissione in bonis. Questo istituto giuridico consente di regolarizzare la posizione degli enti che non hanno presentato la domanda entro i termini previsti, a patto che rispettino alcune condizioni precise.

In particolare, la remissione in bonis prevede che:

  • la richiesta di iscrizione venga comunque inviata entro il 30 settembre 2025 (oggi);
  • sia effettuato contestualmente un versamento pari a 250 euro tramite modello F24 Elide;
  • l’ente, pur avendo mancato la scadenza ordinaria, rispetti tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa per accedere al beneficio.

Grazie a questa procedura, le organizzazioni che avevano “perso il treno” del 10 aprile hanno una seconda chance per rientrare tra i possibili beneficiari.

Gli enti interessati

Non tutti i soggetti possono utilizzare la remissione in bonis. Lo strumento è destinato a quelle realtà che non compaiono negli elenchi permanenti dei beneficiari. Si tratta, in sostanza, di enti che non risultano già stabilmente inseriti negli elenchi annuali e che hanno quindi l’obbligo di presentare nuova domanda.

Per le Onlus e le associazioni sportive dilettantistiche, la richiesta va inoltrata esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questo canale digitale rappresenta l’unico modo valido per regolarizzare la posizione.

Per le altre tipologie di enti beneficiari del 5 per mille, la procedura varia a seconda del settore di riferimento. In questi casi non è l’Agenzia delle Entrate a ricevere direttamente la domanda, ma gli organismi di competenza per ciascun comparto.

Ritardo iscrizione 5 per mille: l’importanza del versamento di 250 euro

Un aspetto fondamentale della remissione in bonis è il pagamento della somma stabilita dal legislatore.

L’importo da versare è di 250 euro, da corrispondere con modello F24 Elide. Questo pagamento è condizione essenziale affinché la regolarizzazione vada a buon fine.

La logica alla base di tale contributo è chiara: garantire che lo strumento non diventi una scorciatoia usata in maniera superficiale. Ma che venga sfruttato soltanto da chi effettivamente ha dimenticato l’adempimento per una reale svista.

Remissione in bonus iscrizione 5 per mille: un’occasione da non perdere

La possibilità di rientrare nella ripartizione del 5 per mille grazie alla remissione in bonis è una chance preziosa. I fondi raccolti attraverso questa misura rappresentano infatti un sostegno concreto per le attività quotidiane degli enti, che spesso operano in contesti difficili e con risorse limitate.

Il contributo non grava direttamente sui cittadini, poiché non si tratta di una tassa aggiuntiva. E’ semplicemente una diversa destinazione di una parte delle imposte già dovute. Per questo motivo, il 5 per mille ha assunto negli anni un ruolo sempre più rilevante, diventando uno strumento di finanziamento fondamentale per il non profit e per lo sport dilettantistico.

Riassumendo

  • Il 5 per mille sostiene enti non profit e sport dilettantistico tramite destinazione fiscale.
  • La scadenza ordinaria per l’iscrizione era fissata al 10 aprile 2025.
  • Gli enti ritardatari possono rimediare con la remissione in bonis entro il 30 settembre.
  • La regolarizzazione richiede domanda e versamento di 250 euro tramite modello F24 Elide.
  • Onlus e ASD presentano richiesta online all’Agenzia delle Entrate; altri enti ai propri organismi.
  • Il 5 per mille rappresenta un sostegno vitale per attività sociali e associative.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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