Una nuova disposizione normativa segna un importante passo in avanti nella disciplina fiscale italiana, con riflessi diretti per chi esercita attività professionali. È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 108 del 30 luglio 2025, che ha convertito con modifiche il decreto-legge n. 84/2025 (c.d. Decreto Fiscale).
Questo provvedimento contiene una serie di misure urgenti in ambito tributario, tra cui spiccano alcune modifiche significative che incidono sul regime dei redditi percepiti dai professionisti.
Redditi dei professionisti: un nuovo inquadramento per i guadagni
Tra gli interventi introdotti con la conversione del Decreto Fiscale (DL n. 84/2025), uno dei più rilevanti riguarda proprio i redditi dei professionisti.
Il legislatore ha, infatti, ridefinito la classificazione fiscale di alcune tipologie di introiti legati all’attività professionale, intervenendo sia sulla categoria dei redditi di capitale, sia su quella dei redditi diversi.
In particolare, si prevede che siano considerati redditi di capitale non solo gli interessi e i rendimenti di strumenti finanziari percepiti a titolo personale, ma anche quelli che derivano da operazioni riconducibili all’attività professionale svolta. In altre parole, se un professionista ottiene proventi finanziari, come interessi bancari o rendimenti da investimenti, in connessione con la propria attività, questi saranno soggetti a imposizione come redditi di capitale, con tutte le conseguenze fiscali del caso.
Le plusvalenze da partecipazioni professionali
Ma l’attenzione del legislatore non si è fermata qui. Un’ulteriore novità riguarda la tassazione delle plusvalenze (e delle eventuali minusvalenze) realizzate attraverso la vendita di partecipazioni in realtà associative o societarie che svolgono attività professionale.
Fino ad ora, queste operazioni potevano sfuggire a una chiara classificazione fiscale, generando incertezza e disparità di trattamento.
Con la nuova disposizione, tali guadagni vengono inseriti tra i redditi diversi. Quindi, tassati secondo le relative regole del TUIR. Si tratta delle plusvalenze che emergono dalla cessione onerosa, cioè dietro pagamento, di quote detenute in associazioni professionali. O anche in società che svolgono una funzione legata a professioni intellettuali, tecniche o di consulenza.
Perché il cambiamento è rilevante
La ridefinizione dei redditi dei professionisti comporta effetti pratici importanti. In primo luogo, perché rende più trasparente e sistematico il trattamento fiscale di una categoria di soggetti che, spesso, opera in forme organizzative complesse, partecipando a studi associati, società tra professionisti o altri veicoli giuridici.
In secondo luogo, il nuovo quadro normativo punta a colmare lacune interpretative che negli anni hanno generato incertezza. Stabilire in modo chiaro che alcuni guadagni rientrano tra i redditi di capitale o tra i redditi diversi consente di applicare con maggiore coerenza le aliquote e i criteri di determinazione dell’imponibile.
Infine, questo aggiornamento normativo riflette l’evoluzione del contesto professionale, in cui i confini tra attività intellettuale e gestione finanziaria sono sempre più sottili. I professionisti, infatti, non si limitano più a offrire servizi, ma partecipano anche alla gestione di società, investono e generano utili che devono essere trattati fiscalmente con criteri adeguati.
Novità redditi dei professionisti: gli effetti sulla dichiarazione dei redditi
Dal punto di vista operativo, i nuovi criteri avranno un impatto concreto al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi.
I professionisti dovranno prestare particolare attenzione alla natura dei propri introiti, distinguendo con precisione tra redditi derivanti da prestazioni di lavoro autonomo e quelli invece catalogabili come proventi finanziari o plusvalenze da cessione di partecipazioni.
La novità introdotta dalla legge 108/2025 impone, dunque, una maggiore consapevolezza nella gestione delle entrate e nella pianificazione fiscale. Sarà fondamentale per i professionisti valutare con attenzione il proprio assetto organizzativo e contabile. Ciò eventualmente con il supporto di un consulente, per evitare errori o contestazioni.
Riassumendo
- La legge 108/2025, di conversione del Decreto Fiscale, ridefinisce il trattamento fiscale dei redditi dei professionisti.
- Gli interessi legati all’attività professionale sono ora considerati redditi di capitale.
- Le plusvalenze da cessione di partecipazioni rientrano nei redditi diversi.
- Cambia la dichiarazione dei redditi per chi esercita attività professionali.
- La normativa chiarisce e semplifica la classificazione fiscale dei proventi professionali.