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Oggi: 05 Dic, 2025

Quota 103 in scadenza? Alla finestra c’è Quota 41 flessibile con penalizzazione light

Si fa largo l’ipotesi di Quota 41 flessibile, con penalità diverse rispetto all’attuale Quota 103. Ecco come funzionerebbe
4 mesi fa
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pensioni quota 41
Foto © Pixabay

Il governo si prepara alla legge di bilancio 2026. I cantieri dovrebbe aprirsi a settembre per chiudersi entro la fine dell’anno. E come ogni anno torna sotto i riflettori la riforma pensioni. Quasi certamente nemmeno in questa manovra ci sarà spazio per una riforma strutturale dell’attuale sistema pensionistico italiano. Ci si avvia verso la fine di alcune forma di pensione anticipata come Quota 103, Opzione donna e Ape social. Senza altra proroga queste strade non saranno più percorribili. Si fa largo l’ipotesi dell’introduzione di Quota 41 flessibile.

Una soluzione che a primo impatto, come vedremo potrebbe sembrare identica all’attuale Quota 103.

Ma con una differenza sostanziale in termini di penalizzazione sull’assegno mensile.

In attesa di Quota 41 flessibile: le attuali forme di pensione anticipata

Attualmente il sistema pensioni del nostro Paese prevede diverse forme di pensionamento anticipato. C’è l’anticipata ordinaria che è svincolata da qualsiasi requisito anagrafico: per andarsene dal lavoro servono 42 anni e 10 mesi di contributi (se uomini) ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi (se donne). Si chiama “pensione anticipata ordinaria” perché permette l’uscita prima dell’età ordinaria di pensione prevista, fissata a 67 anni (c.d. pensione di vecchiaia).

Ci sono poi Opzione donna e Ape sociale. Quest’ultima riservata solo a specifiche categorie di lavoratori (lavori usuranti, caregiver, ecc.).

Da eco c’è Quota 103, nota anche come pensione anticipata flessibile. A differenza dell’anticipata ordinaria, qui è richiesto anche il requisito anagrafico. Servono 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Cosa sscade a fine 2025

Tranne l’anticipata ordinaria, le altre forme di pensione menzionate, ossia Quota 103, Opzione donna e Ape sociale, sono in scadenza il 31 dicembre 2025.

Il governo, dunque, è chiamato a deciderne le sorti. Se prorogarle ancora, rivederle o lasciarle finire. Anche se lasciate finire, si tratterà comunque di diritti cristallizzati.

Significa che, se ad esempio, un soggetto al 31 dicembre 2025 ha maturato i requisiti per Quota 103 può sfruttare l’opzione anche in anni successivi. Quindi, andarsene in pensione nel 2026 o anni a seguire.

Quota 41 flessibile: l’alternativa a Quota 103?

A spallate vorrebbe farsi spazio nel 2026 la c.d. Quota 41 flessibile. La proposta sarà allo studio del governo. I requisiti sarebbero gli stessi di Quota 103. Quindi, 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Ma dove la differenza?

La risposta è nella penalizzazione sull’assegno mensile della pensione. Andando con Quota 103 vede applicarsi il ricalcolo della pensione con il metodo contributivo comportando una perdita sull’assegno mensile che può arrivare ad oltre il 12%.
Con la Quota 41 flessibile, invece, si avrebbe una perdita fissa pari al 2% annuo fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Quindi, fino a 67 anni. Il che si tradurrebbe in una perdita massima del 10%.

La scelta del governo su quale formula adottare o prorogare avrà, quindi, conseguenze concrete sulla sostenibilità e sull’attrattività delle uscite anticipate per i lavoratori.

Riassumendo

  • Il governo lavora alla legge di bilancio 2026, cantieri previsti da settembre.
  • Nessuna riforma strutturale delle pensioni in vista nella prossima manovra finanziaria.
  • Quota 103, Opzione donna e Ape social scadono il 31 dicembre 2025.
  • Possibile introduzione della nuova Quota 41 flessibile con penalità diverse.
  • Anticipata ordinaria resta valida: 42 anni e 10 mesi uomini, 41 e 10 donne.
  • Penalità Quota 103 oltre 12%, Quota 41 flessibile massimo 10% totale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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