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Oggi: 05 Dic, 2025

Questo grafico rivela perché l’oro è un investimento di lungo periodo

L'oro è un tipico asset d'investimento per il lungo periodo. Lo dimostra il grafico storico delle quotazioni relativo agli ultimi decenni.
4 mesi fa
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Oro come investimento di lungo periodo
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Ancora una volta l’oro si conferma un bene rifugio perfetto per sfuggire alle tensioni internazionali. Tra caos dazi, guerre e rallentamento dell’economia globale, l’asset ha assolto con onore il suo compito storico di protezione del potere di acquisto. Da inizio anno le quotazioni in dollari guadagnano il 25,5%, anche se in euro il bilancio è meno entusiasmante, pur sempre molto positivo: +14%. Per quanto vedremo, però, risulta necessario ribadire un concetto basilare per chi si approccia al metallo giallo in questa fase: deve essere considerato un investimento di lungo periodo.

Periodi lunghi di quotazioni calanti

A quasi 3.300 dollari per oncia, l’oro possiede ancora un elevato potenziale, specialmente se il dollaro tornasse a deprezzarsi nei prossimi mesi, magari a seguito del taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ad aprile, era arrivato a quotare vicino ai 3.500 dollari. Erano le settimane successive all’annuncio di dazi americani a carico delle importazioni dal resto del mondo.

Il fatto che le quotazioni possano lievitare ulteriormente e che abbiano offerto rendimenti pazzeschi negli ultimi anni, non significa che i guadagni saranno certamente immediati.

L’oro ha segnato (sempre in dollari) una crescita del 63% in 5 anni, del 202% in 10 anni e del 640% in 20 anni. Quello che non sanno in molti è che ci sono stati lunghi periodi di cosiddetto “drawdown”, cioè di retromarcia delle quotazioni. Nel settembre del 1980, quando le economie avanzate erano in preda all’alta inflazione, un’oncia arrivò all’apice di oltre 670 dollari. Chi investì allora, magari si aspettava che le quotazioni sarebbero salite ancora. Invece, iniziarono la discesa e dovettero attendere fino al febbraio del 2007 per recuperare le perdite.

Quasi 26 anni e mezzo.

Effetto cambio e inflazione variabili fondamentali

Per un italiano sarebbe andata male, anche considerando la variazione del cambio contro il dollaro nel frattempo. Egli avrebbe speso quasi 570.000 lire per acquistare un’oncia di oro e nel febbraio del 2007 avrebbe teoricamente quasi raddoppiato il capitale a circa 525 euro. Ma l’inflazione domestica era stata nel periodo del 311%, per cui il capitale sarebbe dovuto salire a non meno di 1.180 euro per almeno coprire la perdita del potere di acquisto.

A conferma che stiamo parlando di un investimento di lungo periodo, c’è un altro caso. Le quotazioni toccarono il nuovo massimo storico a 1.814 dollari a fine seduta nel settembre 2011. Rividero tali livelli solo nel giugno 2020, quasi 9 anni dopo. Per fortuna il cambio euro-dollaro giocava questa volta in favore degli investitori con guadagni effettivi nell’ordine del 22%, circa il 16% reale in Italia.

Oro come investimento di lungo periodo

Dunque, l’oro è un investimento da sostenere per il lungo periodo. Chi immagina di portare a casa guadagni certi in breve tempo, rischia di bruciarsi. Va inserito in un portafoglio diversificato con la consapevolezza che la liquidità impiegata potrà necessitare anche di anni per crescere in valore o persino per evitare eventuali perdite. E mettete anche in conto che trattasi di un asset senza cedole.

Fino al momento della rivendita gli eventuali guadagni resteranno solamente virtuali.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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