Dal 1° gennaio 2026 entra in scena un ulteriore tassello decisivo per la lotta all’evasione e per la qualità dei dati fiscali: l’obbligo di integrazione tra sistemi di pagamento elettronico (POS) e registratori telematici.
La novità, fissata dalla manovra 2025 (comma 74) con intervento sull’articolo 2, comma 3, del D.Lgs. 127/2015, è stata resa operativa dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 31 ottobre 2025. Il perno dell’intervento è semplice nella forma e ambizioso negli effetti: portare a regime un flusso dati automatico, sicuro e non alterabile, in cui ogni incasso elettronico trova immediata corrispondenza nello scontrino memorizzato e trasmesso.
Collegamento POS e registratore cassa: il contesto
Oggi gli operatori del commercio al minuto e attività assimilate devono già memorizzare e inviare elettronicamente, all’Agenzia Entrate, i corrispettivi, salvo che il cliente chieda fattura.
La nuova disciplina compie un passo ulteriore: rende obbligatorio il collegamento obbligatorio POS e registratore telematico, così che l’incasso tramite carte e altri strumenti elettronici confluisca senza passaggi manuali nei dati trasmessi all’Amministrazione finanziaria. L’obiettivo è duplice: eliminare margini di discrezionalità nella registrazione e fornire alle Entrate una vista coerente e tempestiva tra pagamenti effettuati e incassi documentati.
Integrità dei dati e controllo più mirato
La riscrittura dell’art. 2, comma 3 del D. Lgs. n. 127/2015, punta sul valore tecnologico degli strumenti impiegati: i dispositivi devono garantire inalterabilità delle informazioni e resistenza a manomissioni.
L’allineamento sistematico tra importi incassati e scontrini emessi consente di intercettare con maggiore precisione eventuali scostamenti, indirizzando i controlli verso le anomalie reali e riducendo costi amministrativi e contenziosi inutili. La trasparenza dei flussi diventa così un presidio per la compliance e un fattore di certezza per chi opera correttamente.
POS e registratore cassa: un collegamento “logico”, non fisico
Elemento distintivo della soluzione definita dall’Agenzia è la scelta di un’integrazione di tipo “logico”, senza cavi o retrofit obbligatori tra i dispositivi.
Niente hardware da aggiornare, quindi: il collegamento POS e registratore telematico avviene tramite un servizio online dedicato nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Questo approccio riduce tempi e costi di adeguamento, favorendo un’adozione rapida e uniforme, anche per chi utilizza modelli di cassa o POS eterogenei.
Dove si gestisce il collegamento
Il servizio si chiama “Gestisci Collegamenti” ed è ospitato nella sezione “corrispettivi” del portale “Fatture e corrispettivi”. Da qui si effettua l’associazione tra i registratori telematici in uso e gli strumenti di pagamento elettronico intestati all’esercente. La procedura, snella e guidata, rende disponibili i dati dei POS e degli altri strumenti sulla base delle informazioni che gli operatori finanziari comunicano all’Agenzia ai sensi dell’art. 22 del DL 124/2019 (e successive modifiche).
In questo modo, l’anagrafica dei mezzi di incasso è già prepopolata e il rischio di errori si riduce sensibilmente.
Accessi e deleghe
Per operare all’interno del servizio sono previsti i consueti canali di autenticazione: Spid, Cie, Cns o credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate. È contemplata anche l’operatività per delega, così da permettere a consulenti o intermediari abilitati di curare gli adempimenti per conto dell’esercente.
Questa flessibilità facilita la gestione organizzativa, in particolare per realtà con più punti vendita o con parchi macchine complessi.
L’associazione tra strumenti va eseguita una sola volta. Si ripete soltanto in caso di modifiche successive: attivazione di un nuovo POS, dismissione di un dispositivo precedentemente collegato, sostituzioni o riallineamenti necessari. La semplicità del modello “logico” consente di aggiornare i legami senza interventi tecnici sulla cassa o sul terminale di pagamento.
Esiste anche l’ipotesi in cui i corrispettivi non vengano inviati tramite registratore telematico, ma attraverso la procedura web dell’Agenzia. In tale scenario, il collegamento si realizza direttamente all’interno della stessa procedura, mantenendo intatto il principio cardine: ogni incasso elettronico deve confluire nel tracciato dei corrispettivi in modo automatico e integro.
Collegamento POS e registratore: scadenze e finestra di avvio
Le nuove funzionalità del servizio saranno disponibili nei primi giorni di marzo, con data precisa comunicata tramite avviso sul sito istituzionale. Nella fase di avvio dell’obbligo — che decorre dal 1° gennaio 2026 — la registrazione del collegamento dovrà essere completata entro 45 giorni dalla messa online del nuovo servizio.
Terminata la fase iniziale e a regime, i termini cambiano: in caso di attivazione di un nuovo POS o modifica di un collegamento esistente, l’operazione andrà effettuata tra il sesto giorno e l’ultimo giorno del secondo mese successivo rispetto all’attivazione o variazione. Questa finestra temporale bilancia esigenze operative e tempestività del flusso dati.
Perché il collegamento è un passaggio strategico
L’integrazione obbligatoria tra strumenti di incasso elettronico e registratori telematici standardizza i processi, riduce gli adempimenti duplicati e rende più affidabile la base informativa a disposizione del Fisco. Con il collegamento POS e registratore telematico, ogni pagamento digitale genera una traccia coerente nello scontrino elettronico, senza spazi per omissioni o ritardi.
È un cambio di passo che valorizza la digitalizzazione già realizzata, proteggendo la concorrenza leale e offrendo un quadro di regole più chiaro e prevedibile per tutto il sistema.
Riassumendo
- Dal 2026 obbligo di integrazione tra POS e registratori telematici per maggiore tracciabilità.
- Obiettivo: contrastare evasione e garantire coerenza tra pagamenti elettronici e scontrini fiscali.
- Il collegamento sarà “logico”, senza costi hardware aggiuntivi per gli esercenti.
- La gestione avverrà online tramite il servizio “Gestisci Collegamenti” dell’Agenzia Entrate.
- L’associazione va fatta una sola volta, salvo modifiche di POS o registratori.
- Termine iniziale: 45 giorni dall’attivazione del servizio, poi due mesi per variazioni.