Una nuova legge, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.171 del 25 luglio 2025, introduce importanti novità per i lavoratori affetti da patologie gravi. Si tratta della Legge n. 106 del 18 luglio 2025, che garantisce il mantenimento del posto di lavoro e riconosce nuove ore retribuite per esigenze sanitarie. Le misure entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2026 e si rivolgono a dipendenti pubblici e privati, ma anche a chi assiste figli minori con gravi problemi di salute. Tra le principali novità c’è l’introduzione di permessi 10 ore extra all’anno.
Ore extra pensate per lavoratori colpiti da tumori in fase attiva o in fase di monitoraggio precoce, e per coloro che soffrono di patologie croniche, invalidanti o rare con un’invalidità pari o superiore al 74%.
Queste ore aggiuntive, retribuite, si sommano ai permessi già previsti dalla legge e dai contratti collettivi, come i permessi della legge 104.
Permessi 10 ore extra: anche per i figli
La nuova possibilità, in aggiunta ai permessi 104, nasce per agevolare i lavoratori che devono sottoporsi a cure frequenti o controlli sanitari specifici, come visite mediche, analisi di laboratorio, esami diagnostici e trattamenti terapeutici continuativi. Si tratta, quindi, di una risposta concreta alle esigenze di chi, oltre a convivere con una malattia complessa, deve anche riuscire a conciliare i tempi della cura con quelli del lavoro.
Le 10 ore di permesso extra non sono destinate solo ai lavoratori direttamente colpiti da patologie gravi. La legge prevede, infatti, che possano beneficiarne anche i dipendenti con figli minorenni affetti dalle stesse tipologie di malattia. Il requisito richiesto è che il figlio presenti un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74% e sia in trattamento attivo o in follow-up precoce.
In questo modo, viene riconosciuto anche il ruolo di cura e assistenza familiare, spesso svolto dai genitori, che devono far fronte a esigenze mediche ricorrenti dei propri figli. Si rafforza quindi il diritto alla conciliazione tra vita lavorativa e responsabilità familiari, specialmente in situazioni delicate come quelle legate alla salute.
Come ottenere le ore aggiuntive
Per poter usufruire dei nuovi permessi 10 ore extra, i lavoratori devono presentare una prescrizione medica. Questa deve essere redatta dal medico di base o da uno specialista che operi all’interno di strutture sanitarie pubbliche o private accreditate, e deve attestare l’esistenza della patologia invalidante.
Il permesso non è dunque concesso in modo automatico, ma richiede una documentazione specifica che certifichi la necessità clinica degli accertamenti e delle cure. La norma, inoltre, prevede che queste ore siano disciplinate secondo le stesse regole già previste per i casi di patologie gravi che richiedono terapie salvavita.
Trattamento economico e gestione nei diversi settori
Sul piano retributivo, i permessi 10 ore extra sono coperti da un’indennità economica, che segue le modalità previste dalla normativa in materia di indennità di malattia. Questo significa che, come per altre assenze legate a motivi sanitari, i lavoratori non vedranno penalizzate le proprie entrate.
Nel settore privato, l’indennità è inizialmente anticipata dal datore di lavoro, che potrà poi recuperarla attraverso il conguaglio con i contributi dovuti all’ente previdenziale di riferimento.
Un meccanismo che permette di alleggerire l’onere economico per le imprese e garantire comunque il diritto al lavoratore.
Per quanto riguarda invece il settore pubblico, le amministrazioni sono chiamate a garantire la continuità del servizio, soprattutto nelle scuole e nelle strutture dove è prevista la sostituzione obbligatoria del personale. In questi casi, la sostituzione dovrà avvenire nel rispetto della contrattazione collettiva nazionale, assicurando così una gestione ordinata e compatibile con le esigenze organizzative.
10 ore extra di permessi: passo avanti per la dignità
L’introduzione delle 10 ore di permesso extra rappresenta un importante passo avanti nel campo dei diritti dei lavoratori fragili. La norma riconosce che le malattie gravi comportano non solo difficoltà fisiche, ma anche ricadute organizzative e psicologiche nella vita quotidiana. Garantire qualche ora in più, retribuita, per gestire cure e controlli, significa offrire un concreto sostegno. E tutelare la dignità delle persone in un momento complesso della loro vita.
La misura si inserisce in un quadro più ampio di attenzione verso i diritti sociali e lavorativi, con un occhio particolare verso chi, oltre alle normali fatiche della vita lavorativa, affronta anche un percorso di cura lungo e impegnativo.
Riassumendo
- Introdotti 10 permessi retribuiti annuali per lavoratori con gravi patologie.
- I permessi coprono visite mediche, esami e trattamenti frequenti.
- Estensione del diritto anche a genitori con figli malati gravi.
- Serve prescrizione medica da struttura pubblica o privata accreditata.
- Indennità economica riconosciuta secondo le regole previste per la malattia.
- In vigore dal 1° gennaio 2026 per pubblici e privati.