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Oggi: 05 Dic, 2025

Per le pensioni 67 anni diventano pochi e pure 43 anni di contributi non bastano

Dal 2027 per le pensioni 67 anni diventano pochi o no? E cosa succede alle pensioni anticipate ordinarie, i 43 anni di contributi non bastano?
2 mesi fa
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Adesso è tutto più chiaro. Nonostante le promesse di bloccare l’aumento di tre mesi dei requisiti per le pensioni, nel 2027 il salasso sarà compiuto. Perché, in effetti, anche se il governo ora sembra intenzionato a fermare l’aumento per chi compirà 64 anni nel 2027, nulla o quasi cambierà nella pratica per la maggior parte dei lavoratori.

Probabilmente ci diranno che il blocco dell’età pensionabile è stato inserito nella Legge di Bilancio, ma come vedremo, non sarà davvero così. In realtà, per le pensioni 67 anni diventano pochi, e persino 43 anni di contributi non basteranno più.

Per le pensioni 67 anni diventano pochi e pure 43 anni di contributi non bastano

Come piace fare a noi di investireoggi.it, quando trattiamo un tema così delicato come l’inasprimento dei requisiti di accesso alle pensioni, è meglio partire dal principio.

Ogni due anni, i requisiti per accedere alle pensioni ordinarie (di vecchiaia e anticipate) vengono adeguati ai nuovi dati sulle aspettative di vita degli italiani. Se la vita media aumenta, anche l’età pensionabile cresce: l’obiettivo è far sì che l’INPS risparmi risorse, perché altrimenti dovrebbe erogare pensioni per un periodo più lungo.

In pratica, se si vive un mese in più in media, l’età per la pensione si sposta di un mese più avanti. Al contrario, se la speranza di vita diminuisce, non si va in pensione prima: i requisiti non vengono ridotti, ma il saldo negativo viene assorbito nei bienni successivi, quasi fosse un conguaglio tecnico.

È esattamente ciò che è avvenuto durante gli anni della pandemia, quando la vita media della popolazione italiana scese di quattro mesi.

Ora, secondo l’ISTAT, la stima è aumentata di sette mesi, e quindi la differenza di tre mesi è quella che, nel 2027, dovrebbe essere automaticamente applicata ai requisiti pensionistici.

Usiamo il condizionale perché il governo aveva promesso di frenare questo incremento, almeno per il 2027. Un freno che, a quanto pare, arriverà nella Legge di Bilancio, ma solo per chi compirà 67 anni di età nel 2027.

Blocco di tre mesi o no? Ecco le ultime dalla manovra di Bilancio

Ma allora, il blocco dei tre mesi di aumento dei requisiti per età e contributi ci sarà oppure no? I 67 anni continueranno ad essere sufficienti per la pensione nel 2027?

A dire il vero, ciò che emerge dalle ultime indiscrezioni deve essere interpretato con attenzione, perché, come spesso accade, le soluzioni sono più formali che sostanziali.

L’idea sarebbe di lasciare invariata l’età di uscita a 67 anni per la pensione di vecchiaia nel 2027. Tuttavia, non eliminando l’aumento in modo diretto, bensì camuffandolo con una misura più “elastica”: l’introduzione di una finestra di un mese per la decorrenza del primo assegno.

In pratica, un lavoratore potrebbe lasciare il lavoro a 67 anni. Ma riceverebbe la pensione non dal mese successivo, bensì dal secondo mese successivo al compimento dell’età.

Nel 2028, secondo anno del biennio interessato all’aumento, la finestra diventerebbe di due o tre mesi.

In questo modo, l’INPS continuerebbe a risparmiare sul totale delle mensilità pagate, mantenendo formalmente invariata l’età pensionabile a 67 anni, ma solo sulla carta.

Pensioni anticipate o di vecchiaia: davvero 67 anni diventano pochi e 43 anni di contributi non bastano?

C’è però un ulteriore aspetto da considerare. Poiché l’aumento di tre mesi riguarderebbe anche le pensioni anticipate ordinarie, che già oggi prevedono una finestra di tre mesi per la decorrenza, la soluzione prospettata appare limitata a pochi beneficiari.

Attualmente, la pensione anticipata ordinaria si ottiene con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a cui si aggiungono i consueti tre mesi di finestra.

Dal 2027, invece, si passerebbe a 43 anni e un mese di contributi per gli uomini e 42 anni e un mese per le donne. E sempre con la finestra di tre mesi.

Tuttavia, l’aumento di tre mesi sarebbe evitato solo per chi nel 2027 avrà già compiuto 64 anni. In sostanza, chi raggiungerà i 42 anni e 10 mesi di contributi nel 2027 e avrà 64 anni d’età, potrà accedere subito alla pensione. Fermi restando i tre mesi di finestra.

Chi invece avrà 63, 62 anni o meno, dovrà lavorare tre mesi in più e poi attendere ulteriori tre mesi per la decorrenza.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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