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Oggi: 05 Dic, 2025

Per la pensione una nuova categoria dentro quota 97,6 e via dal lavoro prima dei 62 anni

Ad altre attività lavorative dovrebbe essere esteso lo status di usurante che porta la pensione a quota 97,6.
1 mese fa
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pensioni quota 97,6
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Sindrome da burnout, lavori troppo logoranti, difficoltà a svolgere determinate mansioni oltre una certa età: le cause che possono rendere un impiego usurante o gravoso sono numerose. Esistono già elenchi ufficiali di attività considerate tali, che consentono di uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età ordinaria. Tuttavia, come spesso accade quando si parla di pensionamenti anticipati riservati solo ad alcune categorie, il tema della discriminazione torna prepotentemente al centro del dibattito.

Per esempio, per la pensione anticipata con quota 97,6, molti lavoratori sostengono che la propria attività dovrebbe essere inclusa tra quelle che danno accesso allo scivolo pensionistico. Lo stesso vale per i lavori gravosi riconosciuti ai fini della quota 41 precoci o dell’Ape sociale.

Tra le voci più attive in questa direzione c’è l’Anief. Uno dei sindacati più rappresentativi del comparto scuola, che chiede l’estensione della quota 97,6 anche al personale scolastico.

Per la pensione, una nuova categoria dentro quota 97,6: via dal lavoro prima dei 62 anni

Secondo le più recenti dichiarazioni del presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, riportate da diversi media di settore, sarebbe necessario riconoscere il lavoro svolto dal personale scolastico come usurante.

Questo riconoscimento permetterebbe agli insegnanti e agli altri lavoratori della scuola di andare in pensione anticipata. Esattamente come accade oggi per gli addetti alle linee di montaggio nelle fabbriche o per gli autisti dei mezzi pubblici.

In pratica, si chiede di consentire l’uscita dal lavoro a partire da 61 anni e 7 mesi di età. E con almeno 35 anni di contributi versati, raggiungendo così la quota 97,6.

Per comprendere meglio, occorre ricordare come funziona il meccanismo delle “quote”.

Nel caso specifico dello scivolo per lavori usuranti, raggiungere quota 97,6 significa sommare l’età anagrafica (minimo 61 anni e 7 mesi) e l’anzianità contributiva (minimo 35 anni), tenendo conto anche delle frazioni di anno. Infatti, la semplice somma delle due soglie minime porta a 96,7, motivo per cui si applicano arrotondamenti per raggiungere il requisito completo.

I lavori logoranti devono essere interrotti prima

Anche nel mondo della scuola, come in molti altri settori, cresce la richiesta di riconoscere il carattere logorante di determinate mansioni. Non è la prima volta che si parla di estendere le categorie dei lavori agevolati ai fini del pensionamento.

La questione, infatti, è da anni al centro del dibattito politico e sindacale e ha interessato anche misure come l’Ape sociale e la quota 41 per i lavoratori precoci, che oggi riconoscono 15 tipologie di attività gravose come meritevoli di agevolazioni.

Nel caso del comparto scuola, non si tratta di una proposta nuova. Già in passato l’Anief aveva avanzato richieste e petizioni per permettere al personale scolastico di andare in pensione a 60 anni. Tra le proposte più discusse figurava anche il riscatto agevolato della laurea, fissato a 900 euro per anno, per compensare il ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro dovuto ai lunghi percorsi di formazione universitaria.

Inoltre, altre categorie di lavoratori statali — come le Forze di Sicurezza — possono ancora lasciare il servizio con 36 anni di contributi, una possibilità che nel settore scolastico non esiste più da tempo.

Ecco perché oggi si fa sempre più forte l’esigenza di tutelare meglio il personale della scuola dal punto di vista previdenziale. Se non è possibile consentire l’uscita a 60 anni, almeno si dovrebbe rendere accessibile la pensione con quota 97,6. Ciò riconoscendo finalmente la fatica e l’impatto logorante di un lavoro che, pur non essendo fisicamente pesante, è spesso altamente stressante. Oltre che emotivamente usurante e mentalmente gravoso.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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