In queste settimane si parla molto di pensioni e trattamenti erogati dall’INPS, legati ai redditi e quindi soggetti a sospensioni o revoche in caso di variazione delle condizioni del beneficiario o di omesse dichiarazioni reddituali. Sono infatti diverse le prestazioni che l’Istituto riconosce a chi si trova al di sotto di una determinata soglia di reddito. Si tratta quasi di bonus sociali, poiché lo Stato stabilisce regole e importi soglia per garantire una vita dignitosa a chi riceve questi trattamenti.
Tuttavia, con l’aumento del costo della vita, anche prestazioni assistenziali, bonus e pensioni minime devono crescere. La perdita di potere d’acquisto riguarda tutti, compresi i titolari di queste prestazioni.
Dal 2026, infatti, potrebbero arrivare nuovi aumenti: secondo le stime attuali, pensioni minime e assegno sociale potrebbero garantire ai beneficiari tra i 140 e i 160 euro in più all’anno, se non oltre.
Pensioni minime e assegno sociale, aumenti in arrivo, da 140 a 160 euro in più
Ogni gennaio l’INPS adegua gli importi delle prestazioni che eroga sulla base di un tasso di inflazione previsionale. Perché? Al momento dell’adeguamento, non si conosce ancora il dato definitivo sull’inflazione dell’anno precedente: perciò si utilizzano i valori calcolati sui primi nove mesi (gennaio–settembre).
Nel corso del nuovo anno, se l’inflazione negli ultimi tre mesi dell’anno precedente dovesse risultare più alta, gli importi vengono ritoccati. Questo meccanismo si ripeterà anche l’anno prossimo: a gennaio sarà dunque usato il tasso previsionale.
Ad agosto, secondo l’ISTAT, l’inflazione si è attestata all’1,7%, calcolata sui primi sette-otto mesi del 2025.
È quindi plausibile che a fine anno la media arrivi a superare il 2%. Con cautela, possiamo quindi ritenere che da gennaio 2026 pensioni, sussidi, trattamenti e perfino soglie reddituali e requisiti cresceranno di circa il 2%.
Ecco di quanto saliranno questi importi nel 2026
L’assegno sociale e il trattamento minimo INPS sono due prestazioni centrali per i pensionati con redditi molto bassi. Entrambe sono collegate ai redditi del titolare e, per questo, soggette ad adeguamento al costo della vita.
- Nel 2025 l’assegno sociale è stato pari a 538,69 euro al mese, salito dello 0,8% in base all’inflazione 2024. Dal 2026, applicando un incremento del 2%, potrebbe arrivare a circa 549,47 euro, con un aumento annuo di circa 140 euro.
- Il trattamento minimo INPS, invece, rappresenta l’importo minimo delle pensioni stabilito annualmente dall’Istituto. Nel 2025 è stato fissato a 603,40 euro al mese. Se nel 2026 si applicasse un incremento del 2%, arriverebbe a circa 615,47 euro al mese, con un aumento annuo di quasi 160 euro.
Si tratta di importi non elevatissimi, ma che possono comunque fare la differenza per chi vive con redditi molto ridotti.