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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni militari, Carabinieri, Polizia e Vigili, davvero si esce molto prima come Vannacci?

Il Generale Vannacci in pensione a 56 anni è una stranezza? Ecco come in genere escono i militari dal mondo del lavoro.
4 mesi fa
3 minuti di lettura
Pensioni militari e forze dell’ordine
foto @ licenza creative commons

In un periodo in cui di pensioni si parla poco e, soprattutto, non si parla di novità, ecco che l’attenzione si è spostata sulle polemiche, in seguito all’uscita della notizia che il Generale Roberto Vannacci, personaggio militare e politico che fa sempre discutere – soprattutto dopo la sua discesa in politica e la pubblicazione del libro “Il Mondo al Contrario” – è andato in pensione in questo 2025, all’età di 56 anni.

E via alle polemiche, come dicevamo, perché colpisce che qualcuno possa andare in pensione così giovane (come le vecchie baby pensioni), mentre la maggior parte dei lavoratori ci arriva a 67, se non a 71 anni, secondo l’età pensionabile vigente.

Anzi, si parla sempre più spesso di inasprimenti previsti dal 2027, con l’aggiunta di mesi legati all’aumento dell’aspettativa di vita.

Figuriamoci, quindi, se non si fosse scatenato clamore per una pensione concessa a un “personaggio pubblico” in età così giovane. Ma non c’è nulla di strano. Nessun favore politico: Vannacci ha semplicemente usufruito delle regole previste.

Tutto regolare per Vannacci: nessun favoritismo

Non c’è nulla di particolare. Il personaggio può piacere o meno, ma la sua pensione è meritata e, soprattutto, perfettamente in linea con le regole delle Forze Armate.

Tradotto in termini pratici: se non si fosse trattato di Vannacci, se non fosse diventato vicesegretario della Lega, e se gran parte della stampa non avesse colto l’occasione per scatenare polemiche contro il governo e la maggioranza, probabilmente non se ne sarebbe nemmeno parlato.

Senza dubbio, altri graduati di rilievo delle Forze Armate sono andati in pensione nelle stesse condizioni, se non prima.

Ecco perché, invece di alimentare il clamore, è utile capire come funziona davvero la pensione per i rappresentanti delle Forze Armate.

Pensioni militari, Carabinieri, Polizia e Vigili: davvero si esce molto prima come Vannacci?

Partiamo dai dati: Roberto Vannacci è andato in pensione a 56 anni e 4 mesi, essendo nato nell’ottobre del 1968 (compirà 57 anni a ottobre di quest’anno).

Quasi 11 anni prima dei 67 anni fissati come età pensionabile per la vecchiaia, ovvero molto prima rispetto alla stragrande maggioranza dei lavoratori. Tuttavia, ha maturato 44 anni di versamenti, sfruttando la maggiorazione del 20% prevista per chi appartiene ai corpi speciali.

E su una cosa non si può discutere: ha avuto una carriera di rilievo, con missioni in contesti difficili (Iraq e Afghanistan, ad esempio) e ruoli di comando nella Brigata Folgore come paracadutista incursore.

Dobbiamo indignarci per questo? No. Perché nel comparto delle Forze Armate le regole previdenziali sono diverse rispetto a quelle applicate al resto dei lavoratori. E perché, ad esempio, la Riforma Fornero, alla base degli attuali inasprimenti, non ha toccato questo comparto.

La riforma Fornero non ha toccato i militari

È importante chiarirlo subito: le regole previdenziali dei militari non coincidono con quelle dei civili. La Riforma Fornero del 2012, che ha irrigidito le condizioni di pensionamento per moltissimi lavoratori, non si applica al comparto Difesa e Sicurezza: quindi militari, Carabinieri, Polizia, ecc.

In questi ambiti, infatti, si va in pensione molto prima, spesso intorno ai 60 anni, anche per via di alcuni fattori oggettivi e specifici che caratterizzano le professioni militari. In gergo, questo insieme di condizioni è definito “specificità militare”.

Si tratta di un contenitore che include elementi come la disponibilità permanente, l’esposizione a rischi operativi, la gestione di situazioni estreme. Sono coloro che consentono agli altri di vivere in sicurezza. È anche per questo che le regole sono diverse: per motivi funzionali, questi lavoratori non possono restare in servizio fino a età molto avanzate.

Pensioni militari, Carabinieri, Polizia e Vigili: ecco alcune regole specifiche

Tra i lavoratori civili, l’età pensionabile è fissata a 67 anni. Per i militari, invece, si va in pensione a 60 anni, ma solo per chi ha un grado fino a Capitano di Fregata, nel caso della Marina Militare, ad esempio.

Salendo di grado, l’età aumenta, ma generalmente si resta tra i 61 e i 65 anni. Tuttavia, esistono molteplici modalità di uscita anticipata, indipendenti dall’età. Ad esempio, con 41 anni di anzianità contributiva si può già accedere alla pensione.

Esiste anche la combinazione 58+35, cioè 58 anni di età e 35 di contributi. Ma per chi ha completato i 4/5 dell’anzianità contributiva entro il 2011, l’età minima può scendere fino a 54 anni.

Lavoratori comparti difesa e sicurezza: cambia tutto da caso a caso

Come già accennato, la situazione varia molto da caso a caso, in base al grado, al corpo di appartenenza, all’anzianità di servizio, e al momento in cui è stata raggiunta una determinata soglia contributiva.

In linea generale, possiamo affermare che per i militari di truppa, agenti e vigili del fuoco, l’età pensionabile è di 60 anni e 7 mesi, con almeno 20 anni di contributi. Questo vale per tutte le forze: Forze Armate, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Penitenziaria, Vigili del Fuoco e Carabinieri.

La stessa età si applica anche a Sergenti, Sovrintendenti, Marescialli, Ispettori e Ufficiali fino a Tenente Colonnello, Vice Questore o Commissario.

Fanno eccezione i Vigili del Fuoco, per cui l’età pensionabile arriva a 65 anni e 7 mesi.

In ogni caso, è sempre consigliabile verificare la propria situazione anagrafica e contributiva, confrontandola con le normative vigenti al momento della richiesta di pensionamento.

Questo nostro vademecum è solo indicativo, poiché la materia pensionistica è in continua evoluzione e soggetta a frequenti aggiornamenti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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