Per previdenza obbligatoria si fa riferimento all’INPS e ai versamenti che ogni contribuente deve effettuare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Sono contributi che serviranno poi per ottenere la pensione pubblica.
Con previdenza integrativa o complementare, invece, si indicano i fondi pensione privati, vere e proprie assicurazioni previdenziali che, alla fine del periodo di versamento, generano una rendita mensile simile a una pensione, ma erogata da un ente privato.
Da anni si parla di previdenza complementare come strumento per garantire un futuro più sereno dal punto di vista economico. Oltre ai versamenti obbligatori all’INPS, molti contribuenti hanno scelto di destinare risparmi anche ai fondi pensione privati.
Oggi, però, questi strumenti non rappresentano soltanto un’integrazione, ma diventano anche un veicolo per raggiungere più facilmente il pensionamento nei confronti dell’INPS.
Ecco i due motivi principali per cui ormai è sempre più importante avere una assicurazione a un fondo pensione integrativo.
Pensioni: ecco due motivi per cui ormai bisogna avere una assicurazione a un fondo pensione
Non sono pochi i contribuenti italiani che da tempo risultano iscritti a un fondo pensione integrativo. La decisione nasce dalla preoccupazione per il futuro: l’idea di accantonare risorse per la vecchiaia è sempre più diffusa.
Il primo motivo è quindi economico. Mettere da parte dei soldi prevedendo che dall’INPS, in futuro, si percepiranno pensioni sempre più basse, è senza dubbio un comportamento lungimirante.
I fondi pensione sono spesso strumenti flessibili, perché consentono all’iscritto di scegliere quanto versare e quando versare. In questo modo diventano una sorta di salvadanaio che, grazie agli investimenti sicuri effettuati dai gestori, produce rendimenti nel tempo.
Al termine del periodo di versamento, i soldi accumulati si trasformano in una rendita aggiuntiva che, sommata alla pensione INPS, consente di vivere con maggiore tranquillità economica. Di fatto, significa percepire due pensioni: una pubblica e una privata.
Ecco perché i fondi complementari diventano sempre più fondamentali
Il secondo motivo è legato alle nuove scelte legislative. Sempre più spesso, infatti, i governi introducono limiti minimi di importo per l’accesso alle pensioni anticipate.
In altre parole, se l’assegno previdenziale risulta troppo basso, non viene concesso, per evitare il rischio dei cosiddetti pensionati poveri. Già oggi, ad esempio:
- le pensioni anticipate contributive richiedono un importo pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale;
- le pensioni di vecchiaia contributive necessitano di una pensione pari almeno all’importo dell’assegno sociale.
Per superare queste soglie minime, il legislatore consente di sommare la pensione INPS con la rendita proveniente da un fondo pensione integrativo.
In questo modo, la previdenza complementare diventa non solo un’integrazione economica, ma anche uno strumento che permette di accedere più facilmente al pensionamento, garantendo il rispetto delle soglie minime richieste per legge.