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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni da restituire all’INPS: chi paga se un pensionato muore?

Ecco come funziona il meccanismo delle pensioni da restituire quando un pensionato che ha maturato un debito con l'INPS muore.
4 mesi fa
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pensioni da restituire
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Capita sovente a un pensionato di ricevere dall’INPS una lettera nella quale si segnala la fruizione indebita di una pensione percepita in passato. Una lettera con addebito, come si suole dire in questi casi.
Cosa significa tutto questo? Significa che il pensionato ha ricevuto somme non spettanti dall’INPS e che, di conseguenza, adesso è tenuto a restituirle.

I motivi che portano a dover restituire pensioni, o parti di esse, all’INPS sono diversi. A volte la causa è del pensionato stesso, che dimentica alcuni adempimenti (come la presentazione del modello RED). Altre volte, invece, il problema dipende da erronei calcoli dell’INPS o da prestazioni erogate provvisoriamente e poi oggetto di ricalcolo.


Il dato di fatto è che si tratta di un autentico debito che un pensionato ha nei confronti dell’INPS. E i debiti, così come le voci attive di un patrimonio, passano agli eredi.
In pratica, alla morte del pensionato, i debiti vengono trasferiti a chi accetta l’eredità. Ma anche questi debiti verso l’INPS devono essere restituiti?

Pensioni da restituire all’INPS: chi paga se un pensionato muore?

Quello di cui parliamo oggi rientra nel meccanismo successorio, ovvero nel passaggio a causa di morte dei beni appartenenti a un defunto — compresi conti correnti, azioni, obbligazioni e qualsiasi altra voce attiva di patrimonio — agli eredi.

A questi ultimi passano anche i debiti del defunto. Infatti, a meno che non ci siano rinunce all’eredità, cosa che un erede ha sempre facoltà di fare, tutti i rapporti patrimoniali si trasferiscono dagli eredi del defunto a chi accetta l’eredità.

In base alla regola generale, anche i debiti INPS a carico di un defunto passano a chi accetta l’eredità, e quindi agli eredi.
>Tuttavia, se questa è la regola, alcune sentenze hanno stabilito eccezioni, aprendo la strada a possibili annullamenti di richieste di restituzione di somme indebitamente percepite che l’INPS rivolge agli eredi.

La regola generale si scontra con alcune pronunce dei tribunali

In genere, tutto parte da una considerazione: se il deceduto non ha compiuto atti illeciti, dolosi o consapevolmente sbagliati, gli eredi potrebbero essere esonerati dal restituire le pensioni percepite in più.

Lo ha chiarito una recente pronuncia della Corte dei Conti. Che ha evidenziato come non sempre gli eredi siano obbligati a restituire le eventuali somme indebitamente percepite dal defunto.
È necessario, di volta in volta, valutare l’origine del debito e il comportamento del pensionato.

Per esempio, se un pensionato, consapevole di aver percepito somme superiori al dovuto, aveva iniziato a rimborsare il debito mediante trattenute mensili sulla pensione, dimostrando buona fede, un giudice può stabilire che, in assenza di dolo, il debito si estingua con la morte.
In questo caso, agli eredi non resta nulla da pagare.

Pensioni da restituire all’INPS quando un pensionato muore: alcune considerazioni

La sentenza che ha esonerato alcuni cittadini italiani dalla restituzione di somme indebitamente percepite apre a considerazioni importanti.

Se è vero che un pensionato può dimostrare buona fede iniziando a restituire il debito, fino a liberare gli eredi dalla restante somma, allora anche nel caso di errori dell’INPS potrebbe valere lo stesso principio.

In altre parole:

  • Se il pensionato prima di morire non aveva rispettato l’obbligo di presentare ogni anno le dichiarazioni reddituali (come il RED), percependo così pensioni più alte del dovuto, gli eredi saranno chiamati a restituire le somme indebitamente percepite.

  • Se invece il problema deriva da un errore dell’INPS nei calcoli della pensione, gli eredi non dovranno pagare nulla.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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