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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni, c’è chi può chiedere all’INPS un calcolo migliore, ecco cosa deve fare

Come ottenere una pensione con il calcolo contributivo più favorevole, ecco chi può scegliere la soluzione migliore.
3 mesi fa
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calcolo pensione
Foto © Pixabay

Si può chiedere all’INPS un calcolo migliore della pensione a libera scelta? A una domanda del genere la risposta non può che essere negativa. Le regole di calcolo delle pensioni sono infatti rigide e prestabilite. Tuttavia, esistono alcune eccezioni: in determinati casi, c’è chi può chiedere all’INPS di applicare un calcolo più favorevole. È necessario, però, presentare la giusta domanda e possedere uno specifico requisito che vedremo tra poco.

Pensioni: chi può chiedere all’INPS un calcolo migliore

L’INPS applica criteri fissi:

  • chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 rientra nel sistema contributivo, in cui la pensione è calcolata esclusivamente in base ai contributi versati;
  • chi ha lavorato e concluso i versamenti entro il 31 dicembre 1995 ha diritto al sistema retributivo, che si basa sulla media delle ultime annualità di stipendio o reddito;
  • chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e ha proseguito dopo rientra nel sistema misto: la quota fino al 1995 è calcolata con il retributivo, quella successiva con il contributivo.

Esiste inoltre una distinzione ulteriore: chi al 31 dicembre 1995 aveva già 18 anni di contributi beneficia del calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011, con il contributivo applicato solo successivamente.

In linea generale, non c’è possibilità di scegliere il sistema di calcolo. A meno che non si opti volontariamente per il passaggio al contributivo tramite strumenti specifici, come il Computo in Gestione Separata. Tuttavia, oggi esiste un’eccezione particolare che riguarda alcune lavoratrici, le quali possono davvero richiedere un calcolo più vantaggioso, accettando in cambio un’uscita dal lavoro meno favorevole.

Le lavoratrici e i loro vantaggi previdenziali

Le lavoratrici che hanno avuto figli dispongono di strumenti pensionistici dedicati che offrono vantaggi significativi.

Tra questi, vi è anche la possibilità di ottenere un calcolo della pensione più favorevole.

Ogni figlio consente, ad esempio, di anticipare l’età di uscita con la pensione di vecchiaia (67 anni). O con la pensione anticipata contributiva (64 anni) di 4 mesi. Questo beneficio può arrivare fino a 16 mesi di anticipo per le donne che hanno avuto 4 o più figli.

Ma non è tutto: chi sceglie di non sfruttare questa agevolazione sull’età di uscita, e quindi attende comunque il compimento dei 64 o 67 anni, può chiedere all’INPS un ricalcolo della pensione più vantaggioso. Tale opportunità è riservata alle lavoratrici il cui primo versamento contributivo è successivo al 31 dicembre 1995.

In concreto, la pensione verrà calcolata con coefficienti di trasformazione più favorevoli:

  • le lavoratrici con 1 o 2 figli possono chiedere che il calcolo venga fatto con i coefficienti dei 65 o 68 anni. Invece di 64 o 67;
  • chi ha avuto almeno 3 figli può beneficiare dei coefficienti di 66 o 69 anni.

Poiché i coefficienti diventano tanto più vantaggiosi quanto più alta è l’età di uscita, questo meccanismo consente alle lavoratrici madri di aumentare in modo concreto l’importo del proprio assegno pensionistico.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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