In Italia si va in pensione troppo tardi: lo sostengono in molti. È la percezione diffusa tra i contribuenti che, anno dopo anno, vedono allontanarsi il traguardo pensionistico, in una sorta di inseguimento senza fine.
Ciò che accadrà nel 2027 è già noto: un aumento di un mese per l’età pensionabile e per il requisito contributivo delle pensioni anticipate. Nel 2028 l’aumento sarà di altri due mesi, per un totale di tre mesi.
Eppure, nel 2026 ci saranno misure che consentiranno comunque di uscire prima dal mondo del lavoro. Tuttavia, oltre ai classici requisiti anagrafici e contributivi, alcune prestazioni richiedono ulteriori condizioni. Un esempio emblematico è l’Anticipo pensionistico 2026 a 63 anni e 5 mesi: per l’Ape sociale, infatti, non basta raggiungere età e contributi.
Ape sociale per invalidi: ecco che genere di invalidità civile serve
L’invalidità civile è un requisito determinante per ottenere l’Ape sociale. L’Anticipo pensionistico è infatti destinato anche a chi ha ottenuto un riconoscimento di invalidità civile da parte dell’INPS.
Affinché la domanda sia accolta, l’invalidità civile deve essere almeno del 74%.
Per l’Ape sociale nel 2026 servono:
- 63 anni e 5 mesi di età
- 30 anni di contributi
- invalidità civile ≥ 74%, già certificata alla data di presentazione della domanda.
La pensione nel 2026 come disoccupati: ecco perché con l’Ape sociale si può
Un’altra categoria che può accedere all’Ape sociale è quella dei disoccupati, ma con importanti precisazioni. Alcune sentenze hanno creato confusione, perché alcuni ricorrenti hanno ottenuto il beneficio pur senza aver completato la NASpI.
Tuttavia, l’interpretazione dell’INPS è chiara: per il 2026, l’Ape sociale spetta solo a chi ha percepito interamente la NASpI fino all’ultima mensilità.
Restano dunque obbligatori:
- la perdita involontaria del lavoro;
- la fruizione completa della NASpI;
- la non cumulabilità tra NASpI e Ape sociale.
Le sentenze creano precedenti, ma non modificano l’orientamento operativo dell’INPS, che continua a richiedere il completamento della NASpI prima dell’accesso all’Ape.
Pensioni 2026: oltre ad età e contributi ecco gli altri requisiti e come raggiungerli
Un ulteriore gruppo che può usufruire dell’Ape sociale è quello dei caregiver familiari. Chi assiste un parente con disabilità grave può andare in pensione a 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi, ma solo se:
- nel 2026 può dimostrare almeno 6 mesi di convivenza con la persona disabile;
- convivenza nello stesso indirizzo, stesso numero civico (interno diverso consentito);
- assistenza a coniuge, genitori, parenti e affini fino al secondo grado, purché questi non abbiano a loro volta coniugi o genitori in grado di assisterli, o questi ultimi siano troppo anziani o disabili gravi.
Lavori gravosi: l’ultima categoria che può sfruttare la pensione anticipata con l’Ape sociale
Gli addetti ai lavori gravosi sono l’ultima categoria che può sfruttare l’Ape sociale nel 2026. Oltre ai requisiti di età (63 anni e 5 mesi) e contributi (30 anni), devono aver svolto un lavoro gravoso:
- 7 degli ultimi 10 anni, oppure
- 6 degli ultimi 7 anni.
Le categorie considerate gravose restano quelle già previste: edili, infermieri, camionisti, gruisti e molte altre.
L’elenco completo è disponibile nella scheda ufficiale dell’Ape sociale sul sito dell’INPS.