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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni 2026: ecco le misure certe di pensionamento

Cosa accadrà alle pensioni nel 2026? In attesa della legge di Bilancio, ecco le misure di pensionamento sicure per l'anno nuovo.
5 mesi fa
3 minuti di lettura
Pensione più alta e prima arriva.
Foto © Pixabay

Tra le tante misure di pensionamento che esistono nel nostro sistema previdenziale le opportunità di uscire dal mondo del lavoro sono davvero tante. Riuscire a prendere una pensione anticipata non è una cosa difficile se i requisiti previsti da una delle tante misure presenti nel sistema, sono stati raggiunti. In vista del 2026 i requisiti, almeno per le misure ordinarie, dovrebbero rimanere inalterati salvo rivoluzioni e scossoni nella legge di Bilancio. Quindi nel 2026 presumibilmente la pensione di vecchiaia ordinaria a 67 anni di età con 20 anni di contributi versati e anche le pensioni anticipate resteranno con i requisiti odierni. Ma con quali altre misure si potrà anticipare l’uscita l’anno venturo?

Pensioni 2026: ecco le misure certe di pensionamento

Ad oggi avanzare dati certi per quanto riguarda le possibilità di andare in pensione l’anno venturo non è una cosa facile da comprendere perché come al solito quando si parla di pensioni la materia è in continua evoluzione.

Abbiamo detto prima che sarà la legge di Bilancio quella che determinerà molte delle cose che i contribuenti dovranno riuscire a sfruttare nel 2026. Al momento quindi ciò che è certo è che esistono alcune misure che permetteranno davvero a molti lavoratori di andare in pensione nel 2026 ed altre su cui aleggiano dubbi e incertezze. Ecco che scenari si troveranno davanti questi contribuenti
Come abbiamo detto i requisiti per la pensione anticipata ordinaria rimarranno i medesimi di oggi. Quindi per le donne servirà sempre arrivare a 41 anni e 10 mesi di contributi versati. Per gli uomini invece servirà arrivare a 42 anni e 10 mesi di contributi. Il dubbio riguarda il meccanismo delle finestre mobili che oggi è di tre mesi e che domani non è detto rimanga lo stesso.

Le finestre sono sempre in agguato e spostano le uscite dal mondo del lavoro

In passato i legislatori hanno dimostrato che non è necessario ritoccare i requisiti per le pensioni per insaporire il tutto. Basta aumentare la finestra di decorrenza e il risultato di fatto è quello di posticipare le pensioni nel tempo. Le pensioni anticipate così come quelle che le hanno precedute e si chiamavano pensioni di anzianità non hanno mai avuto finestre di attesa. La pensione infatti decorreva sempre dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti. Da qualche anno la pensione anticipata ordinaria invece ha 3 mesi di attesa. E sono tre mesi che spesso i lavoratori utilizzano per proseguire a lavorare. Uscendo di fatto con 43 anni ed un mese gli uomini e 42 anni ed un mese le donne. Curiosamente si tratta della stessa soglia che si prevede dal 2027 con l’inasprimento di 3 mesi per l’aspettativa di vita. Anche in questo caso bisognerà verificare le finestre e come si potrà andare.

Ecco nel 2026 alcune misure alternative di pensione da sfruttare

Misure alternative già sicure di essere in vigore nel 2026 sono poche. Infatti opzione donna, l’Ape sociale e la quota 103 sono misure a conferma annuale nel senso che sono misure che devono essere confermate nella manovra di Bilancio per poter essere ancora in vigore nel 2026.

Sicuramente la quota 41 per i precoci resterà attiva. Si tratta della alternativa alle pensioni anticipate ordinarie visto che parliamo di una misura che come quest’ultima non ha limiti di età. Basta completare i 41 anni di versamenti complessivi, di cui 35 anni senza considerare i figurativi da malattia o da disoccupazione e con almeno un anno versato già prima dei 19 anni di età compiuti. Attenti però. Anche per la quota 41 c’è la finestra di 3 mesi per la decorrenza. E la misura è destinata sostanzialmente solo a chi è un invalido al 74%, un disoccupato senza più la Naspi da 3 mesi, un caregivers che vive con un parente invalido da assistere da almeno 6 mesi e gli addetti ai lavori gravosi e usuranti (da 6 degli ultimi 7 anni o da 7 degli ultimi 10 anni).

Pensionamenti anticipati, ecco quelli con 20 anni di contributi nel 2026

Le altre due misure che resteranno in vigore insieme alle ordinarie e a quota 41 per i precoci nel 2026, e che permetteranno pensioni anticipate sono le classiche. Parliamo della pensione anticipata contributiva che si centra con 64 anni di età e 20 anni di contributi ma con assegno non inferiore a 3 volte l’assegno sociale (2,6 o 2,8 volte ma solo per le donne in base ai figli avuti). L’altra misura invece è la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Chi è riconosciuto invalido specifico per la tipologia di lavoro che svolge o che ha svolto nella stragrande maggioranza della carriera, può così puntare ad uscire con 20 anni di contribuiti a 61 anni di età. Per le donne invece la misura è fissata a partire da un’età pari a 56 anni. Il grado di invalidità pensionabile da centrare è almeno pari all’80%.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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