Il tema della pensione scuola è tornato al centro del dibattito dopo l’incontro del 23 settembre 2025 presso la Direzione del personale del Ministero dell’Istruzione. In quell’occasione è stata presentata la bozza della circolare ministeriale relativa alle cessazioni dal servizio del personale scolastico a partire dal 1° settembre 2026.
Il documento, condiviso con l’Inps, rappresenta la guida operativa per i lavoratori del settore e riprende sostanzialmente la struttura della circolare dell’anno precedente, ma con alcuni aggiornamenti resi necessari dalle modifiche introdotte con la legge di bilancio 2025.
La questione ha subito acceso l’attenzione dei sindacati, in particolare della FLC CGIL, che ha evidenziato diverse criticità, soprattutto riguardo alle tempistiche fissate per la presentazione delle domande.
Pensione scuola: la scadenza del 21 ottobre 2025
Uno dei punti più discussi riguarda il termine ultimo per la presentazione delle istanze di cessazione dal servizio. La bozza della circolare stabilisce, infatti, che chi intende accedere alla pensione scuola dal 1° settembre 2026 deve inoltrare la propria richiesta di cessazione servizio entro il 21 ottobre 2025.
Si tratta di un termine che vale per tutto il personale scolastico, con la sola eccezione dei dirigenti scolastici. Una volta scaduta la data, inoltre, non sarà più possibile ritirare la domanda. Questo significa che chi decide di lasciare il servizio dovrà confermare la propria scelta in maniera definitiva, senza alcuna possibilità di ripensamento.
Secondo i sindacati, questa tempistica rappresenta una forte anomalia nel panorama lavorativo italiano. Ciò perché obbliga i lavoratori della scuola a prendere una decisione vincolante con un anticipo di oltre dieci mesi rispetto all’effettiva cessazione dal servizio.
Le criticità segnalate dai sindacati
La FLC CGIL ha sottolineato che la scadenza del 21 ottobre non tiene conto delle possibili variazioni nelle condizioni personali, familiari ed economiche che possono intervenire in un arco di tempo così lungo.
Per esempio, problemi di salute, cambiamenti nelle necessità familiari o variazioni nella situazione finanziaria potrebbero spingere un lavoratore a rivedere la propria scelta. Con una scadenza così rigida, invece, non sarebbe possibile adattare la decisione a circostanze sopravvenute.
Secondo la sigla sindacale, sarebbe più corretto allineare i tempi con quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), che in materia di preavviso fissa regole più flessibili e coerenti con le esigenze reali dei lavoratori.
Perché la data anticipata rappresenta un problema
Il principale nodo riguarda l’irrevocabilità della scelta. In altri settori del lavoro, infatti, le domande di cessazione per la pensione del personale scolastico possono spesso essere ritirate. Oppure modificate entro un termine più vicino alla data effettiva di uscita. Nel caso della pensione scuola, invece, chi presenta la domanda entro ottobre 2025 non potrà più tornare indietro, anche se nel frattempo le condizioni di vita dovessero mutare.
Inoltre, la finestra temporale così anticipata rischia di mettere in difficoltà i lavoratori che non hanno ancora tutte le informazioni necessarie per una valutazione serena, come ad esempio la certezza del diritto alla pensione o la definizione della propria posizione contributiva.
Il sindacato teme che questo possa portare alcuni lavoratori a compiere scelte affrettate, basate su informazioni incomplete. E con conseguenze negative sia sul piano personale che professionale.
Le richieste della FLC CGIL sulla pensione scuola 2026
Il sindacato ha ribadito la necessità di rivedere questa impostazione. Secondo la FLC CGIL, la scadenza dovrebbe essere spostata più avanti, in linea con i tempi previsti per il preavviso nel CCNL.
In questo modo si garantirebbe un equilibrio maggiore tra le esigenze organizzative del Ministero e il diritto dei lavoratori a compiere scelte consapevoli, potendo tenere conto di eventuali cambiamenti sopravvenuti nel corso dell’anno.
La richiesta è dunque quella di evitare che la pensione scuola diventi un percorso caratterizzato da rigidità e vincoli eccessivi, che rischiano di penalizzare chi si trova a dover prendere decisioni delicate per il proprio futuro.
Riassumendo
- Presentata la bozza sulla pensione scuola dal 1° settembre 2026.
- Scadenza domande cessazione servizio fissata al 21 ottobre 2025, senza possibilità di revoca.
- Criticità: scelta irrevocabile con oltre dieci mesi di anticipo.
- FLC CGIL chiede tempi coerenti con il CCNL per il preavviso.
- Regole valide per tutto il personale scolastico, esclusi i dirigenti.
- Dibattito aperto tra esigenze organizzative ministeriali e diritti dei lavoratori