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Oggi: 18 Dic, 2025

Pensione a gennaio più bassa: ecco chi rischia la stangata di inizio 2026

Una pensione più bassa a gennaio? Ecco il caso in cui questo rischia di accadere nonostante gennaio sia il mese dedicato alla rivalutazione.
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pensione gennaio più bassa
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Perequazione, rivalutazione o indicizzazione si traducono sempre in aumento per quanto riguarda le pensione. Ed a gennaio 2026 come ogni gennaio di ogni nuovo anno, l’attesa dei pensionati è per il pagamento del primo rateo, quello appunto dov’è ci si aspetterebbe di ricevere aumenti. Usare il condizionale però è un obbligo. Soprattutto quando parliamo di pensioni. Perché a gennaio c’è chi anziché prendere una pensione più alta per l’adeguamento all’inflazione, ne prenderà una più bassa. O almeno, questo è un concreto rischio che corrono determinati pensionati. Ma da dove deriva questo pericolo?
C’è chi parla di sorpresa ma effettivamente tagli di pensione a gennaio non sono così eccezionali ma capitano spessissimo.

E per diversi pensionati. Il motivo è da ricercare nei conguagli Irpef. Quindi, una pensione più bassa a gennaio? Ecco il caso in cui questo rischia di accadere nonostante gennaio sia il mese dedicato alla rivalutazione.

Pensione a gennaio più bassa: ecco chi rischia la stangata di inizio 2026

L’attesa per la pensione di gennaio è tutta concentrata sugli aumenti di importi che la rivalutazione dei trattamenti dovrebbe produrre. Rivalutazione rispetto al tasso di inflazione. Con il solito meccanismo che parte dal tasso stabilito dall’Istat e che viene usato dall’INPS, come stabilito dal governo, per l’incremento dei trattamenti. Un aumento che è pieno rispetto al tasso di inflazione, solo per i trattamenti fino a 4 volte il minimo. Perché poi si scende al 90% per la parte di pensione fino a 5 volte il trattamento minimo e al 75% per la parte di pensione ancora superiore. Se consideriamo che il tasso di inflazione che l’Istat ha stabilito è all’1,4%, parliamo di aumenti irrisori della pensione mensile. Ma ci saranno contribuenti che non solo nemmeno si renderanno conto di questi aumenti, ma troveranno addirittura una pensione più bassa con il rateo di gennaio 2026. Ma com’è possibile tutto questo? Perché nonostante gli aumenti c‘è chi prenderà di meno?

I conguagli Irpef a debito, diversi pensionati rischiano

Tutto come detto parte dal conguaglio Irpef, anche se a dire il vero dopo dicembre ci sono altre voci che minano la pensione di un contribuente a gennaio e sono quelle della ripresa delle trattenute fiscali tra addizionali e imposta ordinaria.

Anche un pensionato paga le tasse. E a gennaio l’INPS ha le carte in regola e le concrete possibilità di rivedere le imposte che ha trattenuto nel corso dell’intero anno precedente ad un contribuente. E se sono state inferiori a quelle che dovevano essere, ecco il conguaglio a debito. Con un taglio di assegno naturalmente. Questo può dipendere da diversi fattori. Per esempio, quando un pensionato nel corso dell’anno precedente ha ricevuto degli arretrati di pensione, magari dopo una ricostituzione della pensione, ecco che non è difficile finire a debito di imposta. In linea di massima il recupero di eccedenze di imposta come accade anche per le somme indebitamente erogate, avviene a rate e non in unica soluzione.

A maggior ragione nel caso di pensionati che hanno una pensione al di sotto di 18.000 euro lordi per anno. Ciò non toglie il fatto che anche se nessuno se lo aspetta, c’è chi a dicembre potrebbe avere l’amara sorpresa di trovarsi al posto di una pensione più alta, una più bassa. Per le motivazioni prima esposte.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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