Se siete stupefatti del boom dell’oro, che ha superato i 4.000 dollari l’oncia, andate a vedere cosa sta accadendo all’argento. Le sue quotazioni sono arrivate a 48,73 dollari mentre scriviamo. Dall’inizio dell’anno segnano un rialzo del 68% contro il +54% registrato dal metallo giallo. E di fatto il rapporto tra i due si abbassa da 90,50 ad inizio anno a meno di 83 in queste ore. Resta pur sempre elevato, dato che sopra 80 scatta generalmente un segnale di acquisto in favore del silver.
Crisi fiscale globale
Il boom dell’argento è connesso a quello dell’oro e sta spingendo le quotazioni del primo ai massimi storici, segnati nell’aprile del 2011 a 49,51 dollari. Dobbiamo comprendere il contesto. Tutte le principali economie mondiali sono alle prese con problemi di conti pubblici. Dagli Stati Uniti al Giappone, passando per Francia e Regno Unito, i debiti salgono e i governi non si mostrano sufficientemente capaci di arrestarne la corsa. Anzi, con l’impegno a finanziare il riarmo, le prospettive stanno peggiorando da questo punto di vista.
Tensioni geopolitiche e rischio inflazione
C’è la sensazione che l’inflazione nei prossimi anni possa restare alta senza che le banche centrali la contrastino efficacemente, così da permettere ai governi di emettere debito a costi relativamente contenuti. Per non parlare delle tensioni geopolitiche. Lo scontro tra Russia e Occidente si fa sempre più diretto e il Medio Oriente resta in ebollizione. C’è anche il fatto che alcune banche centrali, in primis quella cinese, stiano accumulando oro per irrobustire le rispettive riserve. Intendono così allentare progressivamente la dipendenza dal dollaro americano.
Se l’oro sale, oltre un certo punto fa lo stesso anche l’argento. La domanda si sposta dal primo al secondo man mano che i prezzi esplodono. Ciò rileva particolarmente per gli acquisti ad uso gioielleria. In misura minore può accadere per gli impieghi industriali, mentre certamente si verifica per le finalità d’investimento. Il silver non è un asset ottimale per investire, in quanto la sua ossidazione richiede una cura costante. Inoltre, servono quantità relativamente molto elevate per impiegare una data cifra. Ad esempio, se volessi investire 1 milione di euro, dovrei ammassare in casa circa 637 kg, mentre per l’oro me ne basterebbero 7,70 alle attuali quotazioni.
Oro e argento su, segnale negativo
Tuttavia, con l’oro schizzato a 4.000 dollari qualche investitore può iniziare a fare un pensiero anche sull’argento. Questi trova maggiori applicazioni industriali e tra l’altro è impiegato nella produzione di pannelli solari, batterie per auto elettriche ed elettronica di consumo. In teoria, quando si apprezza in relazione all’oro scatta un segnale positivo per l’economia mondiale. Significa che il mercato è più propenso al rischio e c’è crescita. Non è quanto stia avvenendo in questa fase. Oro e argento salgono in preda a una corsa dei capitali verso tutti i metalli preziosi in cerca di protezione.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

