Lunedì 9 gennaio, ENEL ha collocato due nuove obbligazioni ibride e perpetue, non convertibili. I risultati dell’operazione sono assai diverse dalle attese della vigilia. L’importo minimo fissato era stato di 1 miliardo di euro, mentre le due tranche hanno raccolto complessivamente 1,75 miliardi. Altissima la domanda, pari a 15 miliardi in tutto. E anche le condizioni offerte sono state riviste in miglioramento per l’emittente. Essendo perpetue, le due obbligazioni ENEL non hanno alcuna scadenza fissa. Il rimborso potrà essere richiesto dal possessore solo in caso di liquidazione o scioglimento della società.

Tuttavia, entrambe le tranche prevedono date di reset, alle quali sarà possibile per l’emittente procedere o meno al rimborso del capitale.

La prima tranche ha cedola fissa annua lorda del 6,375%, molto meno del 7,125% ipotizzato alla vigilia. Questo sarà il tasso d’interesse che la compagnia pagherà al possessore fino al 16 luglio 2028. A quella data, le obbligazioni ENEL o saranno rimborsate o continueranno a maturare interessi per l’investitore. Ma la cedola passerà da fissa a variabile, ovvero pari al tasso “midswap” a 5 anni aumentato del 3,486%. La seconda data di reset è fissata per il 16 luglio 2033. Anche in questo caso, o rimborso o prosecuzione del prestito obbligazionario. Nella seconda ipotesi, la cedola verrebbe aumentata ulteriormente dello 0,25%. Infine, alla terza data di reset del 16 luglio 2048, nel caso di mancato rimborso la cedola sarebbe aumentata ancora una volta dello 0,75%.

La prima tranche delle nuove obbligazioni ENEL è stata emessa per l’importo di 1 miliardo di euro. Il suo rendimento alla prima data di reset risulta essere del 6,386%.

Obbligazioni ENEL, seconda tranche

E veniamo alla seconda tranche. La cedola è stata fissata al 6,625% lordo annuale, anche stavolta molto meno del 7,625% di cui si speculava alla vigilia. Questo sarà il tasso corrisposto fino alla prima data di reset del 16 luglio 2031. In caso di mancato rimborso, queste obbligazioni ENEL passerebbero da una cedola fissa a una variabile pari al tasso “midswap” a 5 anni più il 3,774%.

E questo fino alla seconda data di reset del 16 luglio 2036, quando la cedola sarebbe aumentata dello 0,25% nel caso di mancato rimborso. Infine, alla terza data di reset del 16 luglio 2051 la cedola sarebbe incrementata ulteriormente dello 0,75%, sempre se ENEL non procedesse al rimborso.

La seconda tranche delle nuove obbligazioni ENEL è stata emessa per l’importo di 750 milioni di euro. Il rendimento annuo lordo alla prima data di reset risulta del 6,663%. Per entrambe le tranche la data di regolamento è fissata per giorno 16 gennaio. La società ha altresì lanciato l’offerta di riacquisto su base volontaria di parte del bond ibrido e perpetuo da 750 milioni di euro con prima data di reset nell’agosto 2023 e parte del bond ibrido da 1,25 miliardi e denominato in dollari con scadenza nel settembre 2073 e prima data di reset nel settembre 2023.

Scommessa sui tassi

In conclusione, i rendimenti offerti dalle due emissioni alla pari possono considerarsi elevati. Soprattutto, queste obbligazioni ENEL rappresentano anche una scommessa sull’andamento futuro dei tassi di mercato. E’ evidente che all’obbligazionista converrà che questi salgano, così da maturare cedole più alte successivamente alle date di reset. Al momento, il tasso “midswap” a 5 anni è del 2,92%. Un anno fa, stava sotto lo 0,10%. Due anni fa, era al -0,46%. Dunque, può anche accadere che il tasso scenda molto nei prossimi anni. In quel caso, però, più che la cedola bassa dovremmo fare attenzione al probabile esercizio della call da parte di ENEL. Con tassi di mercato contenuti, la società avrebbe convenienza a rimborsare le sue obbligazioni in circolazione per emetterne di nuovi a costi inferiori cin cui finanziare il riacquisto.

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