Risultati asta BTp 24 febbraio, rendimenti in salita e nuovo CcTeu quasi al 3%

L'asta dei BTp del 24 febbraio ha esitato rendimenti in aumento. In offerta vi era anche il nuovo CcTeu con rendimento quasi al 3%.
2 anni fa
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BTp 2026 con cedola 7,25%
BTp 2026 con cedola 7,25% © Licenza Creative Commons

Il Tesoro ha incassato ieri altri 9,5 miliardi di euro con l’emissione all’asta di tre titoli di stato. L’importo offerto è stato il massimo della forchetta preventivata. La domanda è stata complessivamente pari a più di 13,3 miliardi, in buona parte concentrata a favore del nuovo CcTeu. I risultati hanno confermato il trend in crescita per i rendimenti. Nel dettaglio, 2,5 miliardi sono arrivati dalla quarta tranche del BTp 1 aprile 2028 e cedola 3,40% (ISIN: IT0005521981). Le richieste sono state di 3,87 miliardi. Il rendimento è salito al 3,84% dal 3,70% della precedente emissione.

Il prezzo di aggiudicazione è sceso, infatti, a 98,13 centesimi.

C’era in asta anche il decennale con scadenza 1 maggio 2033 e cedola 4,40% (ISIN: IT0005518128). La settima tranche ha raccolto 3,5 miliardi contro offerte per 4,7 miliardi. Il rendimento è salito dal 4,28% della precedente emissione al 4,34%. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 100,88.

Infine, c’era il nuovo CcTeu a 5 anni: scadenza 15 ottobre 2028 e spread dello 0,80% (ISIN: IT0005534984). Raccolti 3,5 miliardi contro 4,75 miliardi di ordini. Questa è stata la tranche più ambita tra gli investitori, i quali evidentemente hanno preferito scommettere sull’andamento futuro dei tassi. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,12 centesimi e il rendimento alla scadenza è risultato, quindi, del 2,97%. Per tutti i bond il regolamento è stato fissato in data 1 marzo.

Nuovo CcTeu scommessa sui tassi

Il nuovo CcTeu stacca cedola semestrale agganciata all’Euribor a 6 mesi. Su base annua, la cedola è data dalla somma tra tale tasso di mercato vigente due giorni lavorativi prima dell’inizio del periodo di godimento e lo spread dello 0,80%. Poiché il primo periodo di godimento decorre dal 15 ottobre scorso, l’Euribor a 6 mesi di riferimento è quello vigente in data 13 ottobre: 2,012%. Pertanto, la prima cedola su base annua risulta essere del 2,812%.

Attualmente, l’Euribor a 6 mesi viaggia al 3,20%. All’obbligazionista conviene che resti il più alto possibile a ridosso di ogni inizio di semestre cedolare (15 aprile e 15 ottobre dell’anno).

Ma pensate che solamente all’inizio del 2022, tale tasso era ancora al -0,54%. Questo significa che risente moltissimo delle condizioni monetarie del momento. Probabile che ancora nel mese di ottobre risulti relativamente elevato, se non più alto di ora, per effetto della stretta sui tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea. Tra un anno, invece, il mercato inizierebbe a scontare il taglio dei tassi e il nuovo CcTeu a 5 anni offrirebbe, quindi, una cedola più bassa. D’altra parte, i rendimenti scenderebbero anche per i bond con cedola fissa.

Per chi intende acquistare il nuovo CcTeu, quindi, sarà importante che la media dell’Euribor a 6 mesi nei prossimi cinque anni e mezzo risulti non inferiore al 2,85-90%. Se fosse inferiore, ai prezzi attuali di acquisto il bond non riuscirebbe a garantire un rendimento almeno pari a quello offerto dal BTp dicembre 2028, cioè di simile durata e con cedola fissa. Se superiore, al contrario, il titolo risulterebbe più remunerativo.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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