Nuove obbligazioni sovranazionali in arrivo con l’emissione in corso della Banca Mondiale. Dealer dell’operazione è Bnp Paribas e la notizia realmente interessante è che il bond è rivolto al pubblico dei risparmiatori italiani. Taglio minimo di appena 1.000 euro, così da renderlo alla portata di tutte le tasche, con quotazione all’EuroMoT di Borsa Italiana al termine del collocamento. Questo si è aperto in data 16 ottobre e si concluderà il prossimo 10 novembre, salvo chiusura anticipata.

E veniamo alla sostanza. Le obbligazioni Banca Mondiale hanno una durata massima di 5 anni e sono “callable”, cioè possono essere rimborsate in anticipo dall’emittente.

Corrispondono una cedola fissa su base trimestrale e al tasso annuo lordo del 3%. Al termine del collocamento, l’emittente potrà o confermare tale tasso o rivederlo solamente al rialzo. I proventi dell’operazione saranno utilizzati per finanziare progetti di sviluppo sostenibile in paesi in via di sviluppo.

Cedola fissa bassa, qualità bond alta

Le obbligazioni Banca Mondiale godono del rating tripla A. Stando alle agenzie di valutazione internazionale, quindi, il rischio di credito è sostanzialmente nullo. Del resto, parliamo di un organismo internazionale facente parte delle Nazioni Unite e massimamente affidabile. Sul piano della tassazione, i suoi titoli sono assimilabili ai BTp e scontano l’aliquota del 12,50%. In buona sostanza, il 3% lordo corrisponde al 2,6250% netto.

Vi starete chiedendo se abbia senso investire in obbligazioni Banca Mondiale a questi tassi, quando il BTp a 5 anni attualmente offre il 4,20% lordo. Sulla medesima scadenza la Germania si ferma al 2,70%. Dunque, siamo a metà strada tra rendimenti italiani e tedeschi. Il punto è che un portafoglio obbligazionario sufficientemente diversificato deve contenere non soltanto asset redditizi, bensì anche qualitativamente elevati. E le obbligazioni sovranazionali in euro rappresentano un modo per alzare la qualità degli asset, chiaramente “sacrificando” in parte il rendimento medio.

Obbligazioni Banca Mondiale sicure, ma qualche rischio esiste

Tra varie tensioni geopolitiche in corso, dall’Ucraina a Israele, passando per l’instabilità in Africa e la “guerra” commerciale tra Occidente e Cina, le obbligazioni Banca Mondiale fungono da ancora di salvezza nelle fasi avverse.

Questo non significa che i rischi non esistano. Se i tassi saliranno da qui alla scadenza, i prezzi scenderanno e riporteremmo perdite nel caso di disinvestimento anticipato. Infine, il rischio di liquidità. Non è detto che si sviluppi un adeguato mercato secondario per gli scambi. L’importo in emissione sarà verosimilmente scarno. Rivendere le obbligazioni Banca Mondiale a terzi potrebbe rivelarsi un processo più lungo e dispendioso del previsto.

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