Anche IMA emette obbligazioni. Ma lo fa in forma privata. Il gruppo italiano, leader mondiale che produce macchine per il confezionamento, ha infatti raccolto 50 milioni di dollari (36 milioni di euro) collocando presso un investitori privati istituzionali un bond non convertibile.

 

Più precisamente si tratta di un private placement obbligazionario, emesso a favore di un solo soggetto istituzionale (sole underwriter) della durata di 10 anni.  Lo si apprende da una nota della società, dove si comunica inoltre che il bond senior non garantito non è destinato alla quotazione su alcun mercato regolamentato.

Il sottoscrittore, assistito da Bank of America Merrill Lynch e Mediobanca, provvederà comunque a rendere disponibile ad altri investitori il bond qualora lo volessero acquistare che sarà acquistabile per tagli minimi di 200.000 dollari. [fumettoforumright]L’emissione del prestito obbligazionario, non assistito da garanzie – recita una nota – assicura la possibilità di rifinanziamento di parte del debito a condizioni più favorevoli e consente una diversificazione delle fonti di approvvigionamento. I titoli, che non hanno rating e non sono destinati alla quotazione su alcun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione, sono stati emessi in un’unica tranche e hanno una durata di dieci anni. Il capitale sarà rimborsato annualmente in quote costanti in linea capitale a decorrere dal quarto anno, fatta comunque salva la possibilità per IMA di procedere alla restituzione anticipata. Sulle obbligazioni maturano interessi dalla data di emissione ad un tasso fisso pari al 6,25%, innalzabile al verificarsi di determinati parametri finanziari.

 

Private placement IMA 6,25% 2024, caratteristiche e vantaggi

 

IMA_sede-storica_A_grande

Il bond IMA, benché collocato in forma “privata” può comunque essere negoziato sul mercato OTC fra investitori professionali o qualificati anche in mancanza della quotazione a una borsa ufficiale. Normalmente ciò può avvenire, qualora i sottoscrittori iniziali intendano cederlo in tutto o in parte, nel rispetto delle clausole (covenants) che ne regolano il contratto di sottoscrizione.

Il “private placament”, a differenza dei collocamenti ordinari, è  un’operazione attraverso la quale gli emittenti offrono strumenti finanziari che vengono venduti presso un numero ristretto di investitori istituzionali o anche uno solo di essi. L’emittente concorda con una ristretta e selezionata cerchia di soggetti le caratteristiche dell’emissione (volume, prezzo, ecc.) ponendo a volte dei vincoli temporali prima della cessione parziale o totale dei titoli presso terzi, fermo restando gli obblighi che stanno in capo al debitore sul rimborso e la corresponsione degli interessi. Spesso, quindi, dopo un certo periodo iniziale seguente all’offerta, è possibile trovare sul mercato controparti disposte a negoziare i titoli. Il vantaggio, almeno inizialmente, è dato dal fatto che il prezzo del bond rimane stabile e suscettibile di minime variazioni in base alle fluttuazioni del mercato in generale. Capita però che, in ragione di particolari collocamenti di grosse o medie dimensioni destinate anche al retail o a investitori istituzionali con quotazione su una borsa internazionale, una piccola quota venga comunque riservata come “private placament” alle stesse condizioni dell’emissione principale. In quel caso l’andamento dei prezzi seguirà le quotazioni dei bond quotati.

 

IMA, ricavi in crescita nel 2013 e previsioni positive per il 2014

 

InteractiveChart_Image

Fondata nel 1961 e quotata alla Borsa di Milano, IMA S.p.A. è la società controllante di un Gruppo che è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Nel 2013 IMA ha chiuso l’esercizio con ricavi ed Ebitda in crescita. I ricavi consolidati preliminari, si legge in un comunicato del gruppo attivo nella produzione di macchine automatiche, hanno raggiunto quota 760,9 milioni di euro (+15,8% rispetto al 2012).Il margine operativo lordo (Ebitda) è salito a 112 milioni di euro (+23,9%).Il portafoglio ordini consolidato ha raggiunto quota 456,3 milioni di euro (+22,1%).

L’indebitamento finanziario netto preliminare al 31 dicembre era pari a 130,4 milioni, in lieve calo nonostante la distribuzione di dividendo per 82,8 milioni e l’acquisto del gruppo Ilapak per 20,8 milioni. Le previsioni del gruppo IMA per l’esercizio 2014 sono positive, grazie all’elevata consistenza del portafoglio ordini al 31 dicembre 2013 (superiore al 53% del fatturato previsto per il 2014) e all’acquisizione ordini che a fine marzo risulta superiore rispetto all’esercizio 2013.Per l’esercizio 2014, se le condizioni attuali troveranno conferma nei prossimi mesi, si prevede una crescita dei ricavi e della redditività, accompagnata dal rafforzamento nelle principali aree di business del Gruppo, stimata in ricavi pari a circa 850 milioni di euro e un margine operativo lordo (EBITDA) a circa 127 milioni di euro.