I rendimenti dei bond nell’Eurozona sono risaliti ieri, sebbene lo spread BTp-Bund sia rimasto quasi inalterato per via del deprezzamento anche dei titoli di stato tedeschi. Il decennale ieri ha toccato nuovamente il 3%, mentre il Bund di pari durata nel pomeriggio di ieri si attestava in area 1,05%. Proprio la Germania ha pubblicato uno dei due dati che hanno depresso il mercato obbligazionario nell’area. Per l’esattezza, è emerso che l’inflazione di maggio nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia sia salito a 8,1%, sopra le attese.

Il dato nazionale è salito, invece, al 7,9%, nuovo record dalla riunificazione e dato simile al periodo 1973/’74. I prezzi alle importazioni sono saliti nel paese del 31,7%, il dato più alto dal 1974. Chiaramente, vi ha influito il boom dei costi energetici.

E l’indice sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona si è stabilizzato a 105 punti a maggio, in lievissimo rialzo dai 104,9 punti di aprile. Malgrado il caro bollette, quindi, l’umore tra le famiglie nell’area non sembra che stia continuando a deteriorarsi. Il combinato tra i due dati ha fatto salire i rendimenti dei bond, perché ne emerge un quadro ancora più nitido per il rialzo dei tassi BCE. L’inflazione corre nella prima economia europea e, in attesa di conoscere oggi il dato di maggio dell’intera Eurozona, ciò suggerisce che l’attendismo di Francoforte abbia i giorni contati.

Rendimenti dei bond in rialzo, spread stabile

Oltretutto, il rischio recessione sarebbe meno imminente di quanto temuto, facendo venire meno i timori più forti tra i banchieri centrali dell’Eurozona. Stando alle indicazioni non ufficiali emerse dalle dichiarazioni del governatore Christine Lagarde, la BCE uscirà dai tassi negativi entro settembre. A luglio dovrebbe esservi il primo rialzo dei tassi da undici anni a questa parte dello 0,25%. Una stretta monetaria di pari entità avverrebbe un paio di mesi più tardi.

Entro fine anno, poi, quasi certamente il costo del denaro sarebbe sopra zero. Almeno, stando alle attuali condizioni macroeconomiche.

Tornando ai rendimenti dei bond, essi sono tornati in territorio positivo sopra i 9 mesi nella stessa Germania. La scadenza annuale, infatti, ieri offriva circa 0,03%. Fino alla vigilia di Natale, il Bund a 30 anni ancora rendeva sottozero. Ieri, stava all’incirca all’1,30%. Da notare come lo spread sulle scadenze più brevi tra Italia e Germania sia assai inferiore a quello decennale. Esso si attestava ieri intorno ai 20 punti per i 12 mesi e ai 50 sui 24 mesi.

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