Un altro minibond short term sbarca in borsa. Lo scorso 5 dicembre ha preso formalmente il via alle negoziazioni sul mercato ExtraMOT Pro di Borsa Italiana anche il recente minibond lanciato da Cantiere del Pardo, piccola e prestigiosa società romagnola specializzata nella produzione di barche a vela. Per Cantiere del Pardo si tratta della prima emissione obbligazionaria di breve durata che farebbe da preludio per altri collocamenti, visto l’interesse da parte degli investitori istituzionali per il noto brand italiano di nicchia.

 

Minibond Cantiere del Pardo 3,90% 2018

Dal 5 dicembre 2017 è quotato sul mercato regolamentato un piccolo prestito obbligazionario da soli 200.000 euro denominato “Minibond Short Term Cantiere del Pardo 3,90% settembre 2018 callable”. Si tratta di uno strumento finanziario di debito che ricalca il successo di precedenti emissioni di obbligazioni a brevissima scadenza inaugurate nel corso del 2016. Il bond di soli 200.000 euro (codice ISIN IT0005277113) e’ costituito da soli 4 lotti ed è stato sottoscritto da investitori istituzionali con la finalità a sostenere la crescita del fatturato di Cantiere del Pardo e la diffusione del brand. Il bond è negoziabile per tagli da 50.000 euro e staccherà una sola cedola il 5 settembre 2018, data in cui avverrà anche il rimborso.

Minibond short term Cantiere del Pardo callable 2017

 

Da oltre quarant’anni, Cantiere del Pardo rappresenta una delle più prestigiose e apprezzate aziende per la produzione di barche a vela di stile, alte prestazioni, qualità e comfort. Dal 1973, anno della fondazione, Cantiere del Pardo ha prodotto oltre 3.900 imbarcazioni. I suoi 20.000 mq di stabilimenti sono divisi in due macro reparti: la falegnameria, basata sulla tradizione e sulle abilità manuali delle persone impiegate e l’assemblaggio, dove tutti gli elementi vengono montati insieme con la massima cura, fino ai collaudi nella grande vasca di prova. Nel 2016 Cantiere del Pardo ha realizzato un fatturato di oltre 16 milioni di euro e un risultato netto di 111 mila euro.

I dato, quest’ultimo, che si confronta con una perdita netta di 1,6 milioni dell’anno precedente.