L’emissione avvenne nel giugno dello scorso anno e fu un indubbio successo, con ordini per complessivi 9,44 miliardi di euro. In pochi avrebbero scommesso che da lì ad un anno il BTp Italia 2030 (ISIN: IT0005497000) sarebbe stato doppiato da una nuova emissione retail. Il bond è indicizzato all’inflazione FOI dell’Istat. Offre una cedola semestrale reale dello 0,80%. In pratica, anche in uno scenario di inflazione zero in un anno garantisce un tasso di interesse lordo dell’1,60%.

Inflazione attesa troppo bassa

Il BTp Italia 2030 si acquistava ieri sul Mercato obbligazionario Telematico per 94,71 centesimi, nettamente sotto la pari.

A questo prezzo corrispondeva un rendimento reale lordo alla scadenza del 2,50%. Se lo confrontiamo con il rendimento offerto dal BTp con cedola fissa e pari durata (4%), otteniamo una differenza negativa dell’1,50%. Questo è il tasso medio annuo d’inflazione atteso dal mercato per l’Italia nei prossimi quasi sette anni.

Bond indicizzato sottovalutato?

Ad agosto, pur in calo, l’inflazione italiana era del 5,5% annuo. In media, questo dovrebbe risultare il dato per l’intero 2023. Analisti e investitori scontano una sua discesa nel medio periodo, in scia all’andamento globale. Resta il fatto che il BTp Italia 2030 sarebbe attualmente sottovalutato. Difficile credere, in effetti, che l’inflazione italiana a medio-lungo termine sarà così bassa e sotto il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. C’è eccessiva fiducia che si torni grosso modo al periodo pre-Covid, quando la media decennale in Italia risultò intorno all’1%.

In realtà, esistono svariate ragioni per credere che non sarà così. Una sottovalutazione del rischio starebbe deprimendo i prezzi dei bond indicizzati come il BTp Italia 2030. Basti pensare che con un’inflazione media annua del 2%, questo titolo offrirebbe ai prezzi attuali un rendimento lordo del 4,50% contro il 4% garantito dalla soluzione con cedola fissa.

Cedola BTp Italia 2030 a dicembre

Vediamo adesso al prossimo pagamento di dicembre.

Sarà la terza cedola staccata dal Tesoro sin dall’emissione. La prima è stata pari al 7,23%, la seconda del 2,214%. In un anno, il BTp Italia 2030 ha reso il 9,44%. E quale sarà verosimilmente la cedola di dicembre? Per calcolarla, dobbiamo fare riferimento all’indice FOI fissato per inizio semestre a 118,36. Nel mese di agosto, dovrebbe essere salito sopra 119. Se restasse invariato fino ad ottobre, mese a cui farà riferimento effettivamente la cedola di dicembre, la rivalutazione del capitale avverrebbe per lo 0,70%. Ad essa si aggiungerebbe la cedola reale garantita dello 0,8%.

Grosso modo, la cedola di dicembre per il BTp Italia 2030 sarebbe nell’ordine dell’1,50%. Ovviamente, a patto che l’indice dei prezzi non subisca variazioni in alcuna direzione per i prossimi due mesi. Se il dato fosse confermato, in appena diciotto mesi il bond avrà reso quasi l’11%. Considerate che se avessimo acquistato nel giugno dello scorso anno un bond con cedola fissa a 8 anni, avremmo incassato in diciotto mesi un rendimento nell’ordine del 5-6%. A conti fatti, avere inserito in portafoglio l’indicizzato si è già rivelata una scelta oculata.

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