Salve, Le richiedo se può darmi un parere su un mio investimento. Nel novembre 2021 ho sottoscritto in fase di collocamento 50.000 euro in BTp Futura con scadenza nel 2033. Il titolo attualmente perde molto nel mercato. Credo di aver sbagliato la sottoscrizione in quanto ho 72 anni e mi sarà difficile mantenerlo fino alla scadenza. Nel 2033 sarò ancora in vita? Ho intenzione di venderlo, ma non so se farlo subito, vista la notevole perdita. Lei pensa che almeno il titolo salirà tra qualche mese o è destinato a scendere ulteriormente? In quest’ultimo caso, converrebbe venderlo subito accontentandosi dell’attuale perdita ed evitando ulteriori e più pesanti deprezzamenti?

Il lettore in questione ci scrive preoccupato per l’andamento del BTp Futura 2033, acquistato in fase di collocamento solamente nel novembre scorso e già sceso a poco più dei 91 centesimi di ieri.

Il calo riguarda un po’ tutto il mercato obbligazionario e si spiega così: l’inflazione sta salendo ovunque nel mondo e le banche centrali dovranno contrastarla alzando i tassi d’interesse. Federal Reserve, Banca del Canada e Banca d’Inghilterra, solo per citare le grandi, hanno iniziato a farlo.

C’è una regola aurea che bisogna seguire quando s’investe: non comprare obbligazioni a lunga scadenza quando i tassi sono bassi. Come sta confermando il BTp Futura 2033, i titoli longevi tendono a deprezzarsi più velocemente di quelli brevi quando i tassi salgono. Ora, giustamente il lettore si trova smarrito. Noi su Investireoggi abbiamo sempre fatto presente che il bond in questione non fosse redditizio da nessun punto di vista all’atto del collocamento: rendimento medio ponderato di neppure l’1,27% lordo all’anno, più un premio fedeltà massimo del 6% entro la scadenza. Il rendimento complessivo, sempre lordo, sarà per i sottoscrittori non superiore all’1,77%. Ma ieri, il BTp Futura 2033 rendeva già il 2,07%, chiaramente senza premio fedeltà.

Dunque, aspettando qualche mese si sarebbe inserito in portafoglio un asset più redditizio.

BTp Futura 2033 e stretta sui tassi

Risulta difficile immaginare che il bond possa tornare ad apprezzarsi nei prossimi mesi, forse anni. Finché la BCE non avrà concluso il ciclo rialzista dei tassi (e ancora non lo ha neppure avviato), i prezzi obbligazionari resteranno sotto pressione. Questo significa che attendere qualche mese per sperare di rivenderlo a una quotazione più alta avrebbe poco senso. Se, invece, si avesse almeno la possibilità e la pazienza di attendere qualche anno (3-4?), la speranza esiste. Ragioniamo senza tenere conto dei famosi imprevisti della storia. Se pensate che in due anni abbiamo vissuto una pandemia e l’inizio di quelli che in tanti chiamano la possibile terza guerra mondiale, capite bene come le previsioni non possano mai essere azzeccate del tutto.

Non possiamo e né vogliamo suggerire al lettore di rivendere il BTp Futura 2033. Non è il nostro mestiere. Stiamo semplicemente affermando che, in assenza di volontà di detenere il titolo alla scadenza o a lungo in portafoglio, converrebbe disfarsene per lasciare spazio a qualche altro investimento più redditizio, limitando la perdita. Viene da chiedersi, però, quale senso abbia avuto spendere una cifra così consistente per tenere un bond a lunga scadenza per così poco tempo, quando era già chiaro che i tassi sarebbero cresciuti e, quindi, i prezzi diminuiti. Questo caso conferma che affidarsi a una consulenza di esperti non è mai tempo perso.

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