Se non avete sentito parlare ultimamente di Bed Bath & Beyond, con ogni probabilità non siete trader accaniti e, soprattutto, non siete a caccia di “meme stock”. Il titolo in borsa tra l’aprile del 2020 e gli inizi del 2021 s’impennò del 700%. Dai massimi di un anno fa, perde più del 92%. Ma questa settimana ha prima raddoppiato il valore delle azioni e il giorno dopo lo ha quasi dimezzato. Stiamo parlando di una società sull’orlo del fallimento e i cui bond in dollari appaiono estremamente allettanti, specchio di un rischio altrettanto elevatissimo.

La catena di negozi sparsi negli Stati Uniti, Canada, Messico e Porto Rico dal 1971 vende articoli per la casa. Non ha saputo affrontare le sfide del tempo ed è rimasta vittima dello shopping online. Lunedì scorso, ha fatto presente che sta chiudendo 150 negozi, quasi il doppio degli 87 annunciati solamente la scorsa settimana. Nell’ultimo anno, quindi, risulta avere chiuso 400 negozi su 950. Di fatto, Bed Bath & Beyond si è dimezzata sul piano dimensionale.

Ma l’annuncio significativo di questa settimana è un altro. Ha ricavato 1 miliardo di dollari attraverso la vendita di azioni privilegiate e warrant, un’enormità per un’azienda che ormai in borsa vale meno di 320 milioni di dollari. Ad essersi impennate non sono state solamente le azioni. Il bond in dollari “callable” con scadenza 1 agosto 2034 e cedola 4,915% (ISIN: US075896AB63) è passato da una quotazione in chiusura di questo lunedì a 5,80 centesimi a una di 14,80 centesimi al termine della seduta successiva. Un guadagno del 155% in 24 ore per i fortunati investitori che sono riusciti a comprare e rivendere in questo arco di tempo.

Bond in dollari tecnicamente in default

Tale bond in dollari ultra-decennale offriva martedì sera un rendimento superiore al 40%. C’è da dire che già ieri arretrava del 9,50% ad un prezzo di 13,80 centesimi. In ogni caso, il balzo da inizio settimana resta fortissimo.

Il lotto minimo di 2.000 dollari lo si acquistava così per soli 276 dollari, comunque molti di più dei neppure 120 dollari di lunedì. Il fatto è che tecnicamente stiamo parlando di un’obbligazione in default, stando al giudizio dell’agenzia di rating S&P. Le scadenze 2024, 2034 e 2044 sono state declassate all’ultimo gradino della scala. Infatti, nei giorni scorsi la società non ha pagato agli obbligazionisti le cedole semestrali dovute.

Ci possono essere due scuole di pensiero per gli impavidi obbligazionisti con profilo di rischio elevato: comprare i bond in dollari di Bed Bath & Beyond per approfittare del rimbalzo delle quotazioni con il salvataggio in extremis; lasciare perdere, perché la bancarotta sarebbe solo stata rinviata. Le valutazioni estremamente basse lasciano presagire il peggio. Se corresse voce che la società stia schivando la chiusura, banche e fondi fiuterebbero l’affare e rastrellerebbero per pochi spiccioli i titoli obbligazionari per rivenderli a prezzi più alti tra qualche tempo. A oggi, non è accaduto. E il giudizio delle agenzie di rating appare inappellabile.

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